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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. VI
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Ridolfi, E.: La basilica di San Michele in Foro in Lucca
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0470

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presente, si sarebbe scelta fin da principio per sede dei consoli e per adunarvi i Consigli come
fu in appresso.

I politici avvenimenti che si susseguono nel secolo xn mostrano la sempre crescente forza
e importanza che andava acquistando la città e la vita rigogliosa di cui faceva prova; e se di
questo secolo non ci restano documenti per constatare quando precisamente i maggiori consoli
trasferissero nella basilica di San Michele la loro residenza, i primi che abbiamo del seguente
ce li mostrano insediati in essa, e quivi convocare il popolo a consiglio.

Che anche dai canonici di San Michele si sia potuto contribuire ed incitare a un ricco rinnova-
mento, e pel fervore religioso rinato con la nuova vita e le nuove discipline cui s'erano assog-
gettati, e fors'anco per una certa emulazione di quelli di San Frediano non vuoisi negare ; ma
che però non ne fossero essi soli gli autori, lo prova il vedere che la chiesa aveva un'opera
laicale, e di essa disponevano gli operai ed i consoli della parrocchia, dei quali dovevano i canonici
ottenere il consentimento, se avessero voluto far lavoro che toccasse in qualche guisa alla fabbrica.
Laonde tutto ci sembra avvalorare l'opinione esposta, che il popolo di Lucca abbia nel secolo xn
contribuito a far più splendido il rinnovamento della basilica, e ne affrettasse i lavori pel fine ac-
cennato. E con le induzioni storiche consuona lo stile del monumento, il quale, e per la parti-
colarità della costruzione e pel genere dell'ornamento, dimostra nella massima parte l'opera del
secolo xn.

Degli autori o autore della fabbrica il nome andò smarrito insieme con quello di tanti altri
esimi artefici medioevali, sia per l'incuria de'nostri antenati di tramandarcene la memoria con docu-
menti scritti, sia per essere state distrutte le lapidi alle quali essi lo avevano affidato. Però lo
studio dei monumenti coevi può alcune volte somministrar qualche lume a tal proposito, e noi
senza pretendere alla sicurezza, sapendo come non di rado riescano fallaci anche le congetture
che erano formate con la maggior copia d'indagini e di criteri, non vogliamo però lasciare di
porre innanzi il nome di un illustre architetto come probabile autore del compimento della
basilica.

Chi si ponga a considerare la facciata della chiesa di San Cristoforo de Arcu in Lucca,
non può non rimanere colpito dalla speciale somiglianza che la decorazione della sua parte; in-
feriore mostra con la decorazione esteriore delle navi e della interior parte della facciata di
San Michele, tutta condotta ad archi voltati sopra colonne incassate, con capitelli e basi di
identica foggia; e chi continui ad esaminare i particolari di quella facciata, osserverà come la
cornice intagliata che ne corona il primo ordine sia del tutto simile, pel suo carattere e pei
suoi intagli, alla cornice che corona il primo ordine della facciata e dei fianchi nella chiesa di
San Michele. Osserverà, di più, come nella facciata di San Cristoforo l'estremità del pilastro
del second'ordine, al disopra della cornice, non piombi esattamente sul vivo dei pilastri o con-
trafforti inferiori che sono alle due estremità della facciata, ma sia ritirato indietro per parecchi
centimetri; e recandosi poi innanzi alla fabbrica di San Michele vi troverà ripetuta la medesima
costruzione nel lato della crociera su cui elevasi il campanile, e qui anche in modo più
pronunciato.

Questi riscontri, che non ci sembrarono di lieve peso e massime l'ultimo che è una parti-
colarità la quale non si ritrova in nessuna delle fabbriche lucchesi salvochò in queste due, ci
condussero a pensare che ad un medesimo artefice fossero da attribuirsi la facciata della chiesa
di San Cristoforo e la basilica di San Michele.

E siccome la facciata di San Cristoforo si sa essere stata eretta almeno in parte da mae-
stro JHotisalvi, per la lapide che si conserva in quella chiesa, 1 nella quale si dichiara che la
chiesa di San Cristoforo ebbe da lui il suo compimento, cosi ci demmo a studiare l'opera più

1 In questa lapido collocata nella piccola nave di destra si legge :

vl< GAUDEAT DOTISALVI MAGISTER
NEC COMPAREAT EI LOCUS 8INI8TER.
SA ll'E ME l'EBFECIT.
 
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