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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. VI
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Ridolfi, E.: La basilica di San Michele in Foro in Lucca
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0472
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422

E. RIDOLFI

La condusse l'artefice con quei diversi ordini di loggette cosi usate nello stile pisano-lucchese,
i cui piccoli archi si volgono su colonne o di vari marmi, o arricchite dei più svariati e fantastici
ornamenti, sia scolpiti, sia di commesso, con capitelli svariatissimi e riccamente scolpiti ; seguenti
nei lati col loro decrescere la pendenza dei tetti delle navi minori, ed elevate nella parte centrale
fino a superar l'altezza della maggiore, ove un'ultima galleria decrescente ai due lati disegna
le pendenze del tetto della nave medesima, e fa, ad un tempo, ufficio di timpano.

Con questa facciata servendo Guidetto, come sembra innegabile, ad un concetto prestabilito,
di voler rialzate quando che fosse le navi della chiesa, sorpassava di tanto l'altezza dell'edificio
cui era unita, che la facciata rimase un muro isolato per molti metri al di sopra delle tre navi
della chiesa. Decorava poi lo scultore la fronte delle quattro gallerie sovrapposte con intarsi
fantastici d'ornamenti e di animali fondeggiati con verde di prato appunto come nella facciata
della cattedrale ; nò tralasciò la caratteristisca decorazione di teste umane e di animali di tutto
rilievo impiantate nella congiunzione degli archi.

La sommità del timpano veniva poi arricchita di tre statuo, l'una colossale nel centro
figurante l'arcangelo Michele che calpesta e trafigge con la lancia il dragone infernale, e altre
due ai lati, di molto minor dimensione, rappresentanti due angeli, che posano sopra una base a
forma di edicoletta.

Notevole è ancora in questa superior parte della facciata la varietà nella forma delle fine-
stre introdotte dall'artefice nel muro che fa fondo alle loggette, comparendovi anche una fine-
stra ad arco acuto, la qual forma si mostra in Lucca per la prima volta in quest'edificio ed in
tale finestrella. Vi sono poi le finestre arcuate a tutto sesto, la bifora lombarda, la rettango-
lare, quella a rosa, e quella a occhio di bove ; talché può dirsi che vi si veggano tutte le forme
conosciute a quel tempo.

Il supposto che già si avesse il pensiero di elevare a maggiore; altezza le tre navi della
basilica, e che a tale concetto servisse Guidetto nella costruzione di quell'altissima facciata, che si
presenta a prima giunta come uno strano capriccio, è confortato da più ragioni. L'una, che non si
hanno nò in Lucca, nò in Pisa, ove pure sono parecchie facciate consimili, altri esempi di tale
sproporzionata elevazione (che non avrebbe ragione d'essere) della facciata sopra le navi della
chiesa. L'altra, che quell'occhio a traforo eseguito nel centro della terza galleria, e che ora rima-
nendo sulla parte della facciata che sovrasta alla nave media non ha ufficio, nel concetto di un
notevole rialzamento di questa avrebbe servito insieme a illuminarne l'interno e adornarne la
sommità.

La terza e più valida è, che veramente si dette poi opera al rialzamento delle navi, e per
una di esso (la sola che venisse compiuta) si fece per guisa da portare ad una grandissima diminu-
zione di quel falso muro della facciata.

Forse nella metà del secolo stesso fu dato compimento alla torre o campanile della basilica
col disegno generalmente adottato per i companili del territorio lucchese, cioè con una decorazione
di finestre bifore e trifore, e di una cornice di archetti che ne segna i vari piani. Ed a far ritenére
ciò conduce il fatto, che di quel tempo furono fuse tutte le sue campane. Una sola è del fine del
secolo xiv, perchè fu in tal tempo rinnovata, essendo rotta l'antica; ma le altre sono della metà e
della seconda metà del secolo xm, una sola del suo principio, cioè del 1215.

Furono tutte eseguite da artefici pisani : Bartolomeo e Andreotto e Lotevingo suoi figliuoli,
Bencivenni, Jacopo, Guidotto. Sembra dunque che nella seconda parte del secolo avesse la torre
il suo perfetto compimento. Dovette essere elegante di proporzioni, e slanciata più che altra della
città, ed ora apparisce invece alquanto tozza per essere stata disfatta di un ordine come vedremo,
e per aver poi, in tempi relativamente recenti, sopportato un restauro che le tolse nella sua som-
mità la forma originaria.

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* *

E singolare che il Comune di Lucca non edificasse, a simiglianza delle altre città, un palazzo
dove risiedessero i suoi reggitori, ed altro per l'abitazione del potestà e do' suoi familiari. Certo
 
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