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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. I
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Rossi, Umberto: Il Museo Nazionale di Firenze nel triennio 1889-1891
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0045
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IL MUSEO NAZIONALE DI FIRENZE NEL TRIENNIO 1889-1891

11

che lavorasse in terra invetriata secondo il metodo dei Robbia, si può ragionevolmente
supporre che egli vi abbia posto mano o che almeno essi siano prodotti dalla sua fabbrica.

Tre altri bassorilievi ci vennero dall'Ospedale militare e sono un buon esemplare del
tondo con la Vergine che adora il Bambino sorretto da un angelo, spettante alla bottega
di Andrea, che si conserva nel Museo di Berlino:1 e due piccoli ovali del periodo della
decadenza con San Pietro e Sant'Agostino.

E finalmente una grande ghirlanda di fruttami ci fu lasciata per testamento da una
egregia signora, la signora Anna Corsi vedova Insom: è bellissima e ottimamente conser-

Fig. 9a - SANT'AGOSTINO.

vata, e siccome per le sue straordinarie dimensioni (m. 2.20 di diametro) non era possibile
trovare una robbia da porvi al centro, vi fu adattato uno stemma in pietra della famiglia
Rucellai, del quattrocento, che armonizza abbastanza bene con la cornice invetriata; tanto
più che questa per la semplicità dei particolari architettonici e per la disposizione dei
fruttami, fatta con molto gusto, deve ritenersi lavoro dei primi tempi d'Andrea e forse dello
stesso Luca.

Non mi resta ora che a parlare delle sculture del cinquecento, che si sono aumentate

altro santo giovane, un santo vescovo inginocchiato, e
a destra San Gregorio inginocchiato e San Michele.
Queste due terrecotte invetriate policrome hanno qual-
che analogia con quelle che i commentatori del Vasari
danno come lavoro del Buglioni eseguito nel 1553 per
la chiesa della Croce dell'Alpi presso Cutigliano, paese
della montagna pistoiese vicinissimo a San Marcello:
la descrizione pubblicata nell'ultima edizione del Va-

sari è forse desunta dal contratto di allogazione, e può
darsi che in seguito si siano fatti dei cambiamenti.
Intanto siccome non ne esistono fotografie, in attesa di
fare una gita per esaminarle, mi limito a richiamare
l'attenzione degli studiosi su queste due opere d'arte
non prive d'interesse per la storia delle sculture in-
vetriate.

1 Bode, n. 122.
 
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