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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. I
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0084

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4P,

NUOVI DOCUMENTI

XI.

Sig.1'1 fabricieri mie oss.di

Più giorni fa eh io hebbi una lettera da m. Carlo
ardizoni nella quale mi faceva intendere per parte
di v. sig."e; che per alcuno disordine acorso nella
fabrica del Altare della Madonna chio dovesse ad
ogni modo venir fin a bologna et cosi medesima-
mente m. jacomo scultore et esequitore di detta
fabrica mi scrisse et me significo in disegno et in
parole il disordine acaduto, del qual disordine mi
accenò anco ad un rimedio lo quale e veramente
bollissimo ; et io lo afermai dandogli il modo in
disegno: Hora di nuovo dal prefato m. Carlo sono
avisato che lo rimedio chio ho afermato et mandato
non satisfa a V. S.rie quantunque li antiqui Archi-
tetti habbino usato et anco che li boni moderni
lusino, è perciò che rimossa ogni cagi(o)ne jo debba
venire ad ogni modo fin costi per difensione del
carico del honor mio; in questo risponde a quelle
che essendo già posto in opera parte del lavoro
sopra li fondamenti fatti a tal misura, et anco la-
vorata tutta l'opera nella quale le finestre non
posson venire al perpendicolo de i nicchi: che jo
non ci veggo altro rimedio, ne migliore a voler
concordare di fuori et dentro; eben son sforzato a
dir questo, o che quegli che dannano el rimedio,
non han cognitione della bona Architettura: o ve-
ramente che son pieni di malignità che se cosi è
Dio gliel perdoni e perno signori miei fabricieri
fati questa conclusione: che stando la cosa come
me significo ni. jacono colonna cioè che le finestre
non venggon sopra li nicchi, chel rimedio sopra-
detto et mandatovi in disegno è lo mégliore et il
più efficace di tutti quegli chio se pensare, per
che jo ho sempre davanti gli occhi la cosa come
sta, si che per tal caso quelle si debbon quietare
che non è di tanta necessità la presentia mia, ma
si fusse esempio grafia una cosa che minacciasse
ruvina, ò veramente che qualche colonne fussero
troppo corte agli altri membri o che altri membri
fussero troppo corti al restante del opera, in tali
accidenti saria di bisogno la presentia mia; ma in
questo caso chiaro, non fa di bisogno chio pigli
tal discommodo a tento eh io ho nelle mano cose
le quali non posso abbandonare : che ogni giorno
non gli habbia le man dentro, et sono importan-
tissime a me, ma ben gli dico che se jo conoscesse
la cosa di tal natura che non si potesse fare senza
la mia presentia jo lassato da banda ogni impresa
vegniria subito. Ma jo me immagino che V. Sig.1'16

siano da diverse persone et per diverse vie infor-
mate male: et vorebbon che la presentia mia gli
levasse tal carico et si pur questo vorete, vadasi
pur seguitando il lavorare le pietre sopra le misure
incominciate et sopra stiasi il metterle in opera
fin a febraro: che a tal tempo sono espidito : Alhora
piacendo a Dio vero personalmente per satisfatione
di V. Sig.r,e ne per questo perho penso si possi
trovar nuovo rimedio: che contorcere le finestre,
il qual rimedio anchora che sia per necesita, sarà
più favorevole al' opera, che se le finestre fossero
per diritto, per che porgerà la luce per condutto
nel fianco del'opera. Non di meno V. Sig.1'16 piglia-
ranno quel partito che gli parerà alle quali molto
mi racomando. Di Yinetia alli 25 di Settembre 1539

D. V. Sig/1' molto Affe.to
Sebastiano Serbo.

Architatori.

Jacomo san savino, firentino proto de san marcho
Sebastiano di serli da bologna sta da san thomau
Angelo dal Cortina
Alesandro di strozzi
Gabrielo vendranino
Yictore fausto

Capi maestri che lavorano de sua mano

Martino dal vitello che consulto l'opera del
Saracino

Guglielmino da san Cassano
Matheo da santo angelo
Zanetto da santo apolinaro

Maestri da figura

Jacomo de M.° Venturino sta a san barnaba
Danese suo compagnie)
Silino da pisa

Maestro de Intagli!, che non fieno botecha

Nicola de frane.0 de chola sta a santa malgarita

Precii delli desegni

Lo desegnio de Alfonso coni la figura in tutu
come dimostra facto, de marmi da charara excepto
lo bassamento quale se presupone de preda istriana
da roigno non ponendo lo altare in tufo . A 1450

Lo disegnio magiore de Sebastiano, facto de
marmi du charara com architravo friso et comisa
intagliata com li indiassi da basso de marmi ma-
cinato zoè in li pedistali corendo tuto lordine com
 
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