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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. I
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0101

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RECENSIONI

Franz Wickhoff, I disegni italiani dell'Albertina (Die
italienischen Handzeichnungen der Albertina). Il Theil :
Die rumisene Schule (Jahrbuch der kunsthistorischen
Sammlungrn rfes allerh. oesterreich. Kaiserhauses, XIII
Band, 1892).

Con questa seconda parte del suo catalogo critico,
il Wickhoff ha compiuto l'elenco dei disegni italiani
della collezione Albertina, terminando cosi un'opera
di rara importanza per la storia dell'arte. Perfetto
nella disposizione e nell' esecuzione, il catalogo offre
in particolare una tal quantità di fine osservazioni,
che, se volessimo enumerarle tutte, saremmo co-
stretti a oltrepassare di molto i confini d' una sem-
plice recensione. Rimandiamo pertanto i lettori alla
recensione della prima metà di quest'opera, che
abbiamo pubblicato a suo tempo nelle colonne di
questo periodico, 1 sebbene per parte nostra siamo
pienamente convinti che non sempre si possa for-
marsi un' idea abbastanza chiara della finezza del
metodo seguito dal Wickhoff nel giudicare critica-
mente i disegni, massime perchè, ad onta dell'opera
del Morelli e della valorosa schiera de' suoi scolari,
si commettono ancora su questo punto innumere-
voli errori da gente più o meno chiamata agli
studi di storia dell'arte. Perciò deploriamo che que-
sta volta il Wickhoff sia stato più che parco di
parole nell'introduzione, e che si sia limitato ad
esporci solo quel tanto eh' egli stimò necessario per
potersi orientare in generale, passando poi subito
all' argomento, dopo alcune aggiunte alla prima
parte del catalogo. Dal suo ricco corredo di cogni-
zioni ci saremmo volentieri aspettati alcunché di più.

Il volume di 103 pagine in-folio, stampato in fitti
caratteri, tratta esclusivamente della scuola romana,

1 Vedi anno IV, fase. II, p. 13J.

giacché a questa sono iscritti, secondo un' antica
divisione, anche i maestri fiorentini, toscani ed um-
bri, come pure quelli appartenenti all'ex Stato
pontificio. Così soltanto si può spiegare come in
questa scuola si trovino registrati 1623 fogli di
disegni. Descritti con chiarezza e con esattezza,
essi si seguono in bell'ordine l'uno all'altro, e l'in-
dice compilato con grande accuratezza permette di
trovarli subito e di identificarli con sicurezza, tanto
più che il Wickhoff, con una diligenza che non
sarà mai abbastanza lodata, ha aggiunto a ciascun
foglio l'elenco di tutte le riproduzioni che se ne
trovano, la quale innovazione sarà certo salutata
con favore dagli studiosi di storia dell'arte dimo-
ranti fuori dell'Austria.

Dalla massa dei singoli risultati delle ricerche
del Wickhoff mi sia concesso scegliere ed esporre
qui solamente i più importanti.

Che il disegno attribuito a Lapo Tedesco non
fosse della mano di costui, era già cosa si può dire
evidente. Secondo il Wickhoff il disegno è di uno
scolaro del Pisanello, e concorda pienamente con
quello esistente a Berlino e pubblicato dal Lippmann,
sicché il Wickhoff non esiterebbe ad attribuirlo egli
pure al Pisanello, se nei disegni di questo maestro
non si riscontrasse una maggior finezza d'esecu-
zione e un altro tratto della penna. A questo me-
desimo scolaro del Pisanello appartengono anche
altri disegni dell'Albertina, i quali finora portavano
vari nomi (Pietro Lorenzetti, Stefanino Fiorentino,
il Barna, Bernardino da Siena, Lorenzo Ghiberti),
senza che nessuno ne osservasse l'analogia, nem-
meno il Waagen, il quale su ciascuno di essi si
diffuse in osservazioni.

È pure falsa 1' attribuzione di due disegni detti
 
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