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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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Bode, Wilhelm von: Una tavola in bronzo di Andrea del Verrocchio rappresentante la Deposizione nella chiesa del Carmine a Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0120

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82 WILHELM BODB

ad ambedue i lati di essa degli angeli fra le nuvole con le vesti svolazzanti in atto di
lamentarsi. In questo motivo il Yerrocchio si mostra (consciamente o no?) discendente
immediato di Giotto, nelle cui Crocifissioni vedonsi di regola volare intorno alla croce degli
angeli pieni di movimento e che mandano alti lamenti. All' incontro per la, simmetria in
cui son disposti ricordano quegli angeli del Yerrocchio stesso che sostengono le mandorla
nella tomba Forteguerri a Pistoia. Per la bellezza delle figure, per il gusto e le varietà
dei movimenti e delle pieghe, per nobiltà e forza d'espressione, questi angeli si avvicinano
moltissimo alle due donne che stanno ai piedi della croce.

Uno sguardo air unita riproduzione mostra anche con quanta freschezza, fedeltà e se-
rietà sieno rese le immagini, e come l'artista abbia saputo esprimerne con pochi tratti le
forme ed il carattere. Tutto sommato, quest'opera del Yerroccliio, sebbene al confronto dei
suoi capolavori sia piccola ed eseguita, per così dire, alla sfuggita, ci offre un elemento
essenzialmente nuovo per caratterizzare la sua arte, giacche presenta una composizione così
ricca e varia, un'esposizione così piena di movimento e una tale quantità di varie figure
e di vari caratteri, (piale l'inora non conoscevamo in nessun altro suo lavoro. L'artista ha
saputo dar varietà alla composizione pur conservandone l'unità; Lia riprodotto il dolore in
tutte le sue gradazioni così profondamente, e, nello stesso tempo, così nobilmente, da farlo
armonizzare col sentimento della bellezza che si mostra nella riproduzione delle figure, e
ha dato vari gradi al rilievo in modo da ottenere il più pittorico effetto ; inoltre pochissime
opere del Yerroccliio mostrano tale freschezza di sentimento artistico, e portano così di-
stintamente le tracce del genio del loro autore. —

Però, se mi è riuscito di trovare in questo rilievo un'opera, del Yerrocchio in Yenezia,
tuttavia esso non istà in relazione alcuna col soggiorno dell'artista in questa città, giacche
fu eseguito abbastanza tempo prima (die gli fosse commesso il monumento equestre del
Colleoni. In qua! modo poi il rilievo sia pervenuto alla eliiesa del Carmine; se già il duca
di Montefeltro l'avesse mandato a quella chiesa o almeno a Yenezia; come il Yerrocchio
sia venuto in relazione con Federigo, a queste domande e ad altre simili e sperabile che
i ricercatori italiani sappiano trovai' risposta.

La Deposizione conservata nella chiesa del Carmine è per noi di speciale importanza
anche perchè ci permeile di attribuire al Yerrocchio qualche altra composizione del Quat-
trocento, e segnatamente una. che, pei1 L'originalità e la grandiosità dell'invenzione e della
disposizione, è (piasi unica nella scultura del Rinascimento. È questo il rilievo con l'alle-
goria della Discordia, di cui ora non si conoscono più clic varie copie contemporanee in
stucco, la migliore delle quali, quantunque anch'essa poco rilevata, danneggiata e priva
di colorito, è posseduta dal South Kensington MuseUm di Londra.

Su di una piazza, circondata da edilizi monumentali in istile del Rinascimento, muove,
furiosamente agitata, una megera con un bastone nella destra, eccitando, con alte grida, alla
lotta la moltitudine colà raccolta, una parte della quale sta già combattendo, mentre l'altra sta
guardando ferma sotto i portici o sulla strada; per terra si vedono dei caduti; in una loggia
a destra un giudice seduto sul suo seggio sta giudicando. Tutte le ligure son nude, ad eccezione
della Discordia che porta una lunga veste semiaperta e di un guerriero che sta presso il seggio
del giudice.

Si può dire che in tutta la plastica del Quattrocento non vi sia alcun'altra opera in cui
la prospettiva dello spazio sia resa con tanta maestria, in cui La composizione abbia tanta
potenza e ricchezza e uno stile così pittorico, e, insieme, tanta chiarezza ; in cui il corpo umano
sia riprodotto così apertamente e con tanta bellezza, Perciò non si andò certo troppo in alto
tirando fuori, a proposito di essa, il nome di Leonardo, nome con cui il rilievo entrò nel South
Kensington Mjuseum, e che porta ancor oggi. Ed anche recentemente il Miiller-Walde, nella
sua biografia di Leonardo da Yinci, lo ha citato come un lavoro autentico di questo grande
maestro, occupandosene per esteso- Ora, siccome Leonardo fu fino al 1476, e forse anche più
tardi, occupato nell'officina del Yerrocchio, non ci scostiamo di molto dall'antica attribuzione
 
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