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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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Gnoli, Domenico: Luigi Capponi da Milano scultore
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0128

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90

D. GNOLI

pello è specialmente notevole nella testa di moro dello stemma. La testa dell'arcivescovo,
un po'volta all'interno verso la parete, e ben modellata-, e così le mani. La veste lungo il
braccio e il fianco è piegata in una serie d'angoli acuti paralleli, con insenature profonde,
mosse in piccoli piani, e scende a onde curve e degradanti lungo il corpo e fin sotto il
ginocchio. Del resto non è monumento da richiamar l'attenzione, nò per ricchezza nò per
novità; ma a chi si soffermi ad osservarlo, le belle proporzioni del disegno, il gusto degli
ornati, l'esecuzione accurata e lina in ogni parte riveleranno un artista valente.

Ma dalla scoperta del documento che ci rivela gli autori di quell'opera, non c'era da
ricavar nulla; poiché essi son due, nò risulta in alcun modo qual parte debba attribuirsi
all'uno o all'altro: anzi, dal trovarsi prima nominato Giacomo della Pietra, doveva supporsi
ch'egli fosse lo scultore principale.

Ma un altro documento che ho avuto la fortuna di trovare, ci fa conoscere invece che

10 scultore principale è il Capponi (Documento n. 2).

Michele Buttaroni, del rione Pipa, stipulava con Luigi di Giampietro marmoraio, del
rione Colonna,1 la scultura di un crocifisso a mezzo rilievo, colla Madonna e San Giovanni
ai lati, per un altare da porre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie o della Consola-
zione. La lastra di marmo aveva nove palmi di altezza e sei di larghezza, e le ligure do-
vevano avere l'altezza di quattro palmi. Oltrediciò doveva farvi pure un fregio di marmo
ai lati ed un frontespizio, e la predella, e la pietra dell'altare in travertino. Il disegno rimase
questa volta intero presso i guardiani dell'ospedale della Consolazione. Il termine a dar
compiuto il lavoro e messo in opera era poco meno di dieci mesi, cioè dagli 8 di marzo a
tutto dicembre del 1496, e il prezzo di ducati 87.

L'altare si trova oggi nella sacrestia della Consolazione. Sopra un basamento o pre-
della, che ha nel mezzo una targa coli'iscrizione Adorate Deum in sanctis eius, e a'due
lati l'arme de' Buttaroni, sorgono due pilastri corinti ornati di candeliere, che sorreggono

11 cornicione sormontato da un frontespizio o linimento su cui ò l'arme d'Innocenzo Vili ;
quest'ordine architettonico racchiude una cornice, entro cui non ò più la tavola di marmo
scolpita dal Capponi; è ridotto a credenza, chiusa da due sportelli, per la conservazione
delle reliquie.

Ma una tavola così grande non poteva esser andata perduta; e l'ho ritrovata infatti
entro l'annesso ospedale della Consolazione, in fondo ad una corsia, sopra un altare. Pare
che il mezzo rilievo del Capponi sia sfuggito a tutti, poiché non ne ho veduto mai alcuna
riproduzione, e non ne ho trovato memoria in Guide o in libri d'arte. Esso corrisponde
esattamente alle condizioni del contratto; solo ò da notare che occupava nell'altare tutto lo
spazio vuoto tra il basamento, i pilastri e l'architrave; la fascia di marmo e la cornice
che restringono lo spazio sono aggiunte posteriori.

Il disegno e la decorazione dell'altare ò assai semplice e leggera, Il gusto e i motivi
delle candeliere corrispondono a quelli del monumento Brusati; notevoli specialmente sono
i due sottili festoni di foglie intorno alla scritta, e i festoncini che corrono lungo il fregio,
composti di fogliuzze sottili e ripiegate in dentro, nella realtà più che nel disegno del Tosi,
tanto da parer perle. Il marmo col Crocifisso è alto m. 2.04. Il Crocifisso è una figura pe-
sante, liscia, senza movimento; ma nel San Giovanni e nella Madonna sono rappresentate
felicemente due diverse espressioni di dolore; più vivo nel San Giovanni che guarda la
croce, più profondo, più sconsolato nella Madre, che piega la testa come non potendo più
reggersi. L'arte di disporre e piegare i panni a linee per lo più continuate e tranquille, ha
molta affinità con quella di Andrea da Milano. L'esecuzione è accurata, finissima, lino nelle
piccole rughe alle giunture delle dita, nel disegno delle unghie, nei denti che si contano

! Può essere che in undici anni, quanti ne corrono
dal primo al secondo contratto, il Capponi fosse passato
dal rione Pigna al rione Colonna; ma avviene anche

spesso che i notai indichino la stessa casa come inclusa
ora in un rione ora nell'altro, quando sieno, come nel
caso presente, limitrofi.
 
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