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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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Fabriczy, Cornelius von: Il libro di schizzi d'un pittore olandese nel Museo di Stuttgart
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0144

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IL LIBRO DI SCHIZZI D'UN PITTORE OLANDESE

NEL MUSEO DI STUTTGART

taccuini di artisti del Rinascimento, contenenti avanzi delle
antichità romane in Italia, che sono pervenuti fino ai nostri
giorni, si possono schierare in tre categorie seeondo il loro
carattere e contenuto, in quanto quest'ultimo viene principal-
mente determinato dallo scopo che i loro autori avevano
sopra tutto di mira nel compilarli.

Nella prima categoria cadono i disegni di monumenti
romani e de'loro particolari architettonici, come anche rico-
struzioni di singoli edilizi antichi, eseguiti da architetti
del Quattro e Cinquecento, allo scopo di studiarli dal
punto di vista strettamente pertinente al loro mestiere, alla
loro arte, ovvero eoli1 intenzione di raccogliere un «Corpus» più o meno completo di quegli
avanzi. Fu dunque Vinteresse antiquario, ed anche più quello pratico dell'architetto eser-
cente il suo mestiere che presiedette alla costituzione di questa specie di raccolte.

La seconda categoria abbraccia quelle raccolte di materiale archeologico, che furono o
iniziate o costituite da archeologi ed antiquari, ovvero da dilettanti dell'arte antica coli'in-
tenzione di trasmettere alla posterità, in riproduzioni quanto più fedeli, i monumenti della
scultura antica, nel senso più lato della parola, cioè non solo quelli che si distinguevano
per la loro perfezione artistica, ma anche quelli il cui valore consisteva nel fornirci gli
elementi per la ricostituzione della vita quotidiana degli antichi Romani, monumenti quali
erano stati accumulati in numero interminabile all'epoca del Cinquecento nei musei pub-
blici e sopratutto nelle tante raccolte private di Roma. La sola ragione di esistenza per
questa seconda categoria di taccuini o codici di disegni era dunque l'interesse archeologico
dello scienziato.

Alla terza classe, infine, appartengono le piante e gli schizzi rilevati ed eseguiti da
artisti, per lo più da pittori oltremontani, più o meno alieni da occupazioni antiquarie, anzi
guidati sia dall'interesse puramente artistico per tali monumenti di epoche anteriori, che loro
parevano particolarmente adatti a studi artistici e, data l'occasione, anche alla riproduzione
nelle proprie loro pitture, sopratutto quindi le rovine e statue celebri di Roma antica ed
eccezionalmente anche l'ima o l'altra delle creazioni del Rinascimento; sia mossi dalla
predilezione per la bellezza del paesaggio meridionale coll'incanto delle sue linee plastiche
e delle grandiose sue forme, come loro vennero somministrate in ispecie dalle ville e dai
dintorni della città eterna. Siccome i disegni in questione furono sempre rilevati dal punto
 
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