Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 6.1893

DOI Heft:
Fasc. III
DOI Artikel:
Supino, Igino Benvenuto: I maestri d'intaglio e di tarsia in legno nella primaziale di Pisa
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0195

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
I MAESTRI D'INTAGLIO E DI TARSIA IN LEGNO

157

finita un'altra messa tra ié colonne di duomo, per la quale fecero due disegni, che furon
pagati lire dieci, Poggio Fiorentino e Mariano da Cremona; 1 finalmente nel 1511 comincia,
insieme col Seravallino e col maestro Lorenzo Spagnuolo, il lavoro per l'ornamento del
coro, che, come vedremo, seguita sino al 31 dicembre del 1513.

Di Guido da Seravallino, o Saravallino, come si legge nei registri di amministrazione
della Primaziale, l'opera è maggiore e le indicazioni più certe. Il cav. Tanfani ci ha già
dato notizia come dal 1490 al 1495 egli facesse per il coro della sagrestia più di 15 quadri
di prospettiva. A compimento di questa aggiungeremo, che i quadri variamente lavorati in
questo corso di anni si possono far ascendere quasi al doppio, come può vedersi dalla par-
ticolareggiata descrizione che pubblichiamo tal quale si trova nei registri dell'archivio
dell'Opera :

« 1490. 1. Ghuido di Filippo da Saravallino, legnaiuolo, de' avere a di' 8 di luglio 1490
lire undici, sono per uno quadro per le sedie della sagrestia; v'è dentro uno piatto con due
cardellini che vi beano et la croce del Comune di Fisa.

« 2. E a di 23 detto, per uno quattro, che vv'ò una casa con fuocho dentrovi, lire undici.

« 3. E a di 28 d'oghosto, per uno quadro che v'è due finesstre, il prato e la chiesa di
san Torpè e s. Jacopo in prato.

4. E a di 27 de settembre, per uno quadro che v'è dentro una guastara con due rappe
di ciriege e una di pero ».

« Ghuido di Filippo da Ssaravellino de' avere lire quarantaquattro, sono per fattura di
quattro quadri per Ile sedie della sagrestia di duomo, come appare in q°.

« E de' avere a di' 6 d'ottobre lire undici, sono per uno quadro che v'è dentro una porta
grande......nuova e parte del il un gara o.

« E de' avere a di 5 di dicembre lire undici, sono per uno quadro rechò questo di detto,
dove è dentro uno chasamentto chol fanali di Livomuo.

«E de' avere a di 13 di gennaio lire undici, per uno quadro ci arechò questo di detto,
dove è dentro il dilunghamo cholla chiesa di san Matteo e un areno d'una porta grandi.

« E de' avere a di' 28 di detto lire undici, sono per un quadro ci arrechò questo di' detto,
dove è dentro un areno chol ponte a la Spina e cierti ('basamenti e barchoni in arano». 2

Il 18 gennaio gli son pagate lire 77 per sette quadri fatti in prospettiva a lire xi rimo;
ed altri ne eseguisce dopo, dei quali manca la descrizione; ina è probabile, che fra questi
sian compresi alcuni dei descritti più sopra, per la coincidenza della data e per esser quelli
segnati al libro di Ricordanze, questi al libro dei Debitori e Creditori. 3

A dì 23 di aprile riceve altre lire 87 e soldi dieci per parte di vari altri quadri di pro-
spettiva per la sagrestia, 4 lavoro che prosegue sino al 1495, nel qual anno, il 12 di maggio,
gli son pagate lire 16 e soldi 4 « per resto di più lavori auti da lui, cioè quadri e fregio
per le sedie sopra al choro della sagrestia ». 5 Però fino dal 1494 aveva cominciato a lavo-
rare alle sedie, che dovevano andare all'aitar maggiore in duomo, «cioè al pilastro sotto
san Giovanni Batista » ; 6 per le quali fa 6 quadri di prospettiva, ove in uno, il primo, clic
porta il 20 novembre, è dentro « una viola », negli altri: «una ruota, un massocchio cone
uno diamante, con un sessto e uno berretto; un bacino cium uno gliallo; una mescirobba con
frutti; un liuto chon uno sportello » e finalmente un ultimo quadro ov'è dentro « il palassotto
chon uno rinfreschatoio e una bessugha, che s'era misso lire 11 come gli altri quadri, e non
volendo isstare contento, se sono accresciute ditte lire 9 per ditto quadro ». 7

Per queste sedie fa un fregio di braccia ventidue con frutti dandogli l'operaio lire set-
tantasette e « il lengnio nero lavorato a punto ». 8 Sul qual lavoro nasce lieve e facilmente

1 Arch. dell'Opera, Ricordanze, 7, p. 111*.

2 Arch. dell' Opera, Ricordanze, 1490, 91-92, p. 6 e 28.

3 Debitori e Creditori. Rosso B, p. 49.

4 Arch. dell'Opera. Entrata e Uscita, 72, p. 100.

5 Arch. cit. Ricordanze, 6, p. 102.

6 Arch. cit. Ricordanze, (i, p. 112'.

7 Arch. dell'Opera, Ricordanze, 0, p. 112'.

8 Loco cit.
 
Annotationen