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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. III
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Supino, Igino Benvenuto: I maestri d'intaglio e di tarsia in legno nella primaziale di Pisa
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0199

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I MAESTRI D'INTAGLIO E DI TARSIA IN LEGNO

lire 2252 « che cosi giudicò la magnificenza di Piero di Cosimo, a di 1G di novembre 1466,
al quale si era rimissi ». 1

L'anno seguente comincia a lavorare alle sedie, e prima a quella dell'operaio di San Gio-
vanni, che fu messa di contro al pulpito, nel coro, a pie delle scale che vanno sul duomo,
e a tre piccole poste ai pilastri, fra le quali era quella dell'operaio del duomo.'- Dopo, e
precisamente nel 1G4S, è a maestro Francesco allogato l'altro lavoro dei sopracieli, che dove-
vano andare uno sopra l'Annunziata e l'altro sopra l'Incoronata.

« Richordo, scrive l'operaio, come questo di'... di settembre sono rimase d'acordo chon
maestro Francesco di Giovanni da Firenza, maestro de lengniame di due sopranceli s'anno
a ffare in duomo l'uno sopra ll'Anonsiata, l'altro sopra ll'Anchoronata, e ànno a essere quadri
settantadue lavorati e intarlati come quelli che sono sopra'1 coro o meglio, li quali de' lavo-
rare a tutte suoe spese di lengniame, ponti, auti, colla e ongni altra spesa v'andasse e de'
avere de l'uno de' quadri lire settantadue, intendendosi in dotto pregio il cornicione che vva
attorno a detto lavoro, si gì'è dato e allogato con licensia de' priori e collegi di Pisa, come

appare per loro partito roghato per ser Simone di ser Piero di m.° Lupo a di'.......

e questo s'è fatto acciò che il lavoro abbi effetto e compimento per tutti i diasi potesseno
intervenire.

« E detti palchi de' fare fra termini d'anni due, cominciati da di' primo di novembre 14(i7
e finiranno a dì primo di novembre 1470 e de' avere ongni mise lire ottanta per di qui a
detti anni due e, finito ditto tenpo, arà avere il resto: montano i detti quadri settantadue
col cornicione a ragione di lire 72 l'uno, montano lire cinquemila cento ottantaquattro, cioè
lire 5184, e 'ntendesi se lusso temporale di guerra odi moria, che Iddio ce ne guardi, s'in-
tendi il lavoro soprastare e io nonnesser tenuto a dardi denari e Uni a soprastare volendo,
e di (pasto n'appare mai scritta la quale è sottoscritta di mano del dotto maestro Francesco
la (piale è nell'Opera e lini n'à una appo sè ».3 Per quello che resulta dai libri di ammi-
nistrazione, fu aiutato in questi lavori da Antonio di Leonardo da. Bologna e da Albertaccio
da- Firenze, che entrambi e sbozzano e intagliano le borchie (dio vanno ai sopracicli, 4 i
quali pare, che anche avanti il termine stabilito l'ossero terminati con gran sodisfazione
dell'operaio, che regala a maestro Francesco: « Noce per l'are due teste a una tavola, cornice
per una pancha, un mezzo tavolone e un pezzo di pancone di noce e travi vecchie ecc.
perchè fornì bene l'opera de'sopracieli », e questo il 28 d'agosto 1470.5

A dì 27 di marzo del 1471 prese a fare un'altra sedia, quella dei Priori di Pisa, dove
siedono il capitano e i rettori in duomo, dal lab» all'altare maggiore di verso l'opera «ode'
essere lavorata per quel modo parrà a detto m.° Francesco, lavorata bene (pianto sarà pos-
sibile, e de' avere di manifattura e forninta d'ogni ciiosa a tutte suoe spese, misso il pregio
nella sua coscientia » ; la quale poi l'atta, furono d'accordo dovesse avere lire mille per sue
fatiche.6

E certo quindi, che Francesco di Giovanni, terminato il lavoro dei sopracieli, ritornò a
Firenze, se non vi andò, per rimanervi, anche prima, come ci darebbe a credere la notizia
ch'egli partì da Pisa per aver la madre ammalata.7 Troviamo intanto, che il 1S agosto del 1472
gli si mandarono a Firenze lire centoventi per mezzo di Fino legnaiuolo « per commessione
di sua lettera: sono per parte d'una sedia che fifa »; 8 e nel 1475, ai 3 di gennaio, fiorini

1 « M° Francesco di Gio. da Firenze, maestro del bo-
pracielo si fa in duomo, ha hauto lire 2252 come ap-
presso cioè: lire 112 per fatture delle cornici vanno nel
piano dell'architravi del sopracielo, questi si li allogò
il palco dovevano essere pulite, et perche stessine me-
glio le intagliò: dì 28 di marzo 1401. Lire 220 a di
4 di settembre 14GG, sono per fattura del cornicione fatto
sotto il sopracielo di duomo a tutte spese dell'Opera di
legname et d'auti, lire 1920. Arch. del Capitolo, filza M.

Archivio storico dell'Arte - Anno VI, Fase. III.

Libro Rosso, segnato A.

- Arch. dell'Opera. Debitori e Creditori, Rosso A,
p. 142.

'■' Arch. del Capitolo, fdza A, p. 3 e seguito.

4 Tanfani-, Provincia di Pisa, 1881, n. 17 e 38.

5 Ricordanze, 2, p. 57'.

6 Arch. Capitolo, filza M, Libro Rosso, seg. A.

7 Arch. dell'Opera. Ricordanze, 1, p. 89.

8 Arch. del Capitolo, filza A. Latrata e Uscita, p. 80'.
 
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