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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. III
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Supino, Igino Benvenuto: I maestri d'intaglio e di tarsia in legno nella primaziale di Pisa
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0202

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ICA

TCi INO BENVENUTO SUPINO

maziale, le notizie che si hanno non sono minori nò di minore importanza. Sino dal 1471
troviamo Baccio insieme col Pratese, legnaiuolo, a lavorare a una sedia che doveva esser
posta allato alla porta per dove s'entra in duomo, cioè alla porta della Incoronata, e la tarsia
per mettere alle sponde è loro mandata da Firenze, da Giuliano da Maiano; per la (piale
sedia oltre il prezzo convenuto, ebbero lire 9; « per sopra più, non n'era contenti».1 Fu
dunque Baccio a Fisa sino da quell'anno, ma non per restarvi, perchè in quel volume di
Ricordanze che si trova- nella Filza 1) dell'archivio del Capitolo, si leggono le seguenti par-
tite, le quali chiaramente ci dimostrano che l'altra sedia, fatta da Baccio in unione di Fiero
suo fratello « per mostra del coro », fu lavorata a Firenze e di là spedita a Fisa :

« Spese fatte e che si faranno in una sedia la quale fa Bartholomeo e Fiero da Fino
da Firenze, legnaiuoli in Firenze, la quale si fa per vedere loro lavoro per mostra del choro ».

« E a di' 12 d'aprile lire quaranta ebbene chontanti le quali si promisse per loro a mae-
stro Francesco le quali li mandai per Moncatto legnaiuolo a di s di gugnio (1476)».

« I'] a di' xv d'aprile fiorini sei larghi, ebbeno, chome appare, a uscita di denari: li detti
fiorini sei larghi pori»') Fiero soprascritto (piando venne a Fisa ».

«E a di' xv di feltraio 147ò fiorini quatro larghi, porlo Gherardo de la chiostra, li
(piali dienno [a] Ant" da Bologna ».

« E a di 2 di marzo reehorono a Fisa ditta sedia, paghossi di ghabella lire sei, denari
otto e per le monete soldi 11 in tutto ».

«E a di detto per rechatura di detta sedia di douana a l'Opera a'facchini soldi quat-
tordici ».

« E a di detto lire tredici a'vètturali reehorono ditta sedia da Firenze a Fisa su'muli ».

« E a di' xv di marzo si die a Bartholomeo e Piero soprascritti fiorini diciasetfee larghi
contanti, cioè lire novanta quatro, soldi sette ».

«E a di' detto soldi quaranta, per fare le spese a più omini venneno cimila, sedia.».'-'

E questa è quella sedia, nella, (piale erano tre figure di prospettiva, Pedo, Speranza e
Carità, di cui ci parla il Milanesi nel Commentario itila vita ili Baccio PonteUi e il Tanfani
nei giornale la Provincia «li Pisa.3 E che essi sino a quest'epoca non venissero stabilmente a
Pisa, è chiaramente, ci sembra, confermato dall'altra partita, dell'otto di novembre del 1476, ove
si legc-e: « Bartholomeo e Fiero di Fino ila Firenze — mentre prima è detto in Firenze — le-
gnaiuoli, che hanno a llavorare all'* (pera... hanno auto a dì detto fiorini cinque, disse a pagliare
vetturali e ghabella di lor robbe rodiate da Firenze ».' Sembra dunque, che il cambiamento
di domicilio avvenisse, non solo per l'accordo fatto per la cappella dell'Arcivescovo de' Medici,
ma anche perchè dopo il saggio, felicemente riuscito, delle sedie, a loro dovesse essere allogato
l'ornamento del coro; e infatti l'operaio ricorda d'aver comprato dal fratello di Giuliano da
Cepparello « legno nero lo (piale sarà aoprato al choro di duomo e messo acchonto di chi
piglerà a Ilare lo choro che sopra »; e in calce si legge: « passi a conio di Barth.0 ili Fino»,*
che se ne servì non già pei' quello del duomo, nel (piale non ha per nulla lavorato, ma siimene
a quello della Incoronata. Avanti però di questo lavoro, e servendosi dell'opera di vari suoi
lavoranti, fra cui ricordiamo Giuliano di Tommaso, Matteo da Cento e il figliuolo di Nieolaio
bastaio, nonché di uno « che ita le prospettive », avevano Baccio e Fiero avuto incarico di
lavorare un'altra sedia, o meglio « alle sedie si fanno in duomo dicontra al pervio, fra Puna
cholonna e 1 l'altra, nelle quale vi sta a ssedere gl'omeni alla predicha; e densi lavorare chome
una che ne misse al luogho dove siede l'operaio, e dene avere di fattura e di tersia e d'aghuti
e cholla e ogn'altra spese v'andasse, eccetto legname, e denne avere dell'une fornite ne' modi
ditti di sopra, lire cento ». 6

Queste sedie, quattro in tutto, con spalliere lavorate dinanzi e di dietro, furono Unite

1 Archivio dell'Opera. Ricordanze, 2, p. 67', 68.
- Ardi, del Capitolo, filza D. Ricordanze, p. 10*.
1 Provincia di Pisa, 1881, n. 74.

4 Arch. del Capitolo, filza D. Ricordanze, p. 21.

5 Arch. del Capitolo, filza D. Ricordanze, p. 26.

6 Arch. del Capitolo, filza D. Ricordanze, p. 25*.
 
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