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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. III
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Errera, Carlo: Avanzi di architettura medioevale in Santa Maria Maggiore (Valle Vigezzo)
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0243

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202

presso il collarino la data de] 1776, e così essa sorge anche oggi, grigia nel puro azzurro
dei cielo.

Nulla ci occorre dire sul rosone semplicissimo, clic, appartenuto già alla chiesa me-
dioevale, fu murato poi nella facciata attuale. Passiamo dunque senz'altro agii ultimi dei

frammenti degni di nota. Nel muro della chiesa a settentrione trovasi
murato un piccolo masso squadrato della solita pietra oliare; sul
masso (fig. 5) è scolpito a rilievo uno stranissimo mostro, il quale,
chi ben guardi, appare giacente colle zampe all' aria e la testa in
basso, murato a questo modo dai soliti ignoranti che non capivano
1 ^mkfmimm^tiM: (e rorse ;,v°vaii ragione) come fosser formate bestie siffatte. Il mostro

è mi serpe a due teste, una delle quali termina la coda, che è av.
Fig. 5. volta intorno al corpo; la bocca è aperta a divorare, armata di for-

midabili denti. L' opera è certo di artisti del 1000 o 1100, gente che
si compiaceva assai di queste grottesche bizzarrie.

Degna di stare a fronte di questa, la strana bestia della cappella a sud della chiesa
(tig. 6), opera questa che appartiene alla stessa categoria della precedente, ma che ha un
maggior valore per la difficoltà superata, non trattandosi più qui di un rozzo rilievo, ma
di una vera scultura tratta dal solito duro ma-
cigno. La bestia, che il Cavalli con ardita
interpretazione specilica per un orso ma (die,
a dir vero, non assomiglia a nessun animale
della creazione, tiene fra le zampe anteriori
un serpe e colla fiera bocca ne addenta la testa,
die ha sembiante umano. La scultura ha (piai- ^fe=w..~
che cosa di lorte nella sua rozza mostruosità.

Riassumendo, lasciati da parte il fregio a Fig. n.

nicchioni della facciata e le cornici del muro

perimetrale dell'abside, i frammenti medioevali della chiesa sono: la colonna, il rosone, il serpe
e il mostro della cappella. Di questi, la colonna non sembra potersi dire posteriore al 1000,
ma gli altri possono essere attribuiti al xi o al XI] secolo; siamo quindi tratti a conclu-
dere: o che quella appartenne a una prima e.questi a una seconda costruzione della chiesa
o che tutti appartennero a un edilizio solo eretto verso il 1000, nel tempo in cui l'arte italo-
bizantina non era morta ancora, e già boriva insieme l'arte romanica. Delle due conclusioni
noi teniamo la prima, e crediamo che la prima chiesa di Santa Maria fosse del ìx o del
x secolo, la seconda, (die non fu forse se non un rifacimento della prima, del xi secolo o
dei primi lustri del XII; a questa chiesa piccola e oscura, abbattuta sul finire del secolo XV,
ne fu sostituita una quasi completamente nuova, che fu restaurata e ridotta nella forma
attuale nella prima metà del 700.

Carlo Errerà.
 
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