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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. IV
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Fontana, Paolo: Il Brunelleschi e l'architettura classica
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0303
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262

PAOLO FONTANA

tante altre chiese posteriori, all'abaco del capitello è sovrapposto un altro membro in forma
di cimasa, di cui non si trova riscontro fra le rovine classiche; ed il Brunelleschi imitò
quel modo senz'aldina differenza nell'atrio dell'Ospedale degli Innocenti, 1 ed il suo esempio
fu poi seguito da molti altri. Nelle chiese di San Lorenzo e di Santo Spirito, nel luogo della
cimasa è un frammento di trabeazione coi diversi suoi membri. Donde tolse il Brunelleschi
tale ordinamento? Se vogliamo esser sinceri, non dubiteremo un solo istante che anche in
questo caso, non i ruderi classici, ma una fabbrica fiorentina abbia servito di esemplare;
giacche gli esempi romani che furono citati in proposito non hanno che un'apparente ana-
logia, mentre chiara, indiscutibile si vede nelle facce esterne del Battistero. Qua gli archi
s'impostano realmente su di un frammento di trabeazione, che corona ognuno dei capitelli;
invece a Roma nel cosidetto Tempio della Pace (Basilica Costantiniana) le colonne non
hanno funzione viva, ma di ornamento, e, ad ogni modo, da esse s'inalzavano i peducci
delle volte e non arcate. 2

Per i capitelli e per le basi il Brunelleschi si serve delle forme generalmente usate
nelle chiese fiorentine d'epoca romanza, nelle quali i primi sono corintii per lo più, ma
qualche volta compositi ; le seconde sono attiche, fuorché nei pilastri dell'interno di San Gio-
vanni e in pochi altri casi. Ben lontani sono i capitelli di San Giovanni e dei Santi Apo-
stoli dalla eleganza di quelli degli edifici imperiali; e se il Brunelleschi avesse avuto per
lungo tempo dinanzi un gran numero di questi ultimi, difficilmente avrebbe potuto appa-
garsi air illutazione degli altri. Nel modellare un tal genere di ornamenti, egli tenne due
maniere: la prima, che mi par con certezza la più antica, è quella che si vede nel palazzo
di Parte Guelfa, dove il tipo è bensì corintio, ma le foglie sono trattate come nei capitelli
di epoca anteriore, specialmente in Santa Croce e in Santa Maria Novella.3 La seconda ma-
niera è molto più vicina a quella dei Santi Apostoli, San Giovanni e delle altre chiese analoghe;
e si osserva nella sagrestia di San Lorenzo e nella cappella Pazzi.4 Chi volesse lodare il grande
artista in questo particolare architettonico, darebbe a vedere di farsi guidare più dalla venera-
zione del nome che da retto discernimento; ma neppure i capitelli di San Giovanni o di San .Mi-
niato o dei Santi Apostoli hanno forme bellissime; ma soltanto un pallido riflesso della
bellezza antica; e ben s'intende che il Brunelleschi, avendo continuamente davanti questi
modelli, non si avvicinasse alla eleganza delle forme classiche.

Un'importanza grandissima hanno nelle fabbriche religiose del Brunelleschi due par-
ticolari decorativi: Tornato del fregio composto di teste di serafini, e l'intaglio nell'imbotte
degli archi (fìg. 2a). Se la memoria non m'inganna, non ho trovato in nessun autore che il
Brunelleschi prendesse dal Battistero e l'uno e l'altro ornamento; pure è così senza dubbio;
anzi non v'ha forse miglior prova di questa per dimostrare che il grande rinnovatore del-
l'architettura non sdegnò di andar sulle tracce di coloro che lo precedettero, e che molto egli si
giovò del monumento insigne della propria città. L'aver accennato alla decorazione a teste di se-
rafini, la quale arricchisce il fregio nell'interno di San Giovanni, basta, credo io, per convincere
ognuno che Filippo non la inventò, ma la prese a imprestito migliorandola; quanto all'orna-
mento nell'imbotte degli archi, io ho fatto indagini non solo negli antichi edilizi che restano an-
cora iu Roma, ma pur nei frammenti classici che si trovano nelle chiese e nei musei, ma non
sono riuscito a trovar esempi che abbiano vera analogia con quelli del Brunelleschi. L'architetto

1 Non cito altre fabbriche attribuite al Brunelleschi,
dove è pure siffatto motivo, perchè l'attribuzione non
è superiore ad ogni dubbio.

2 Anche meno a proposito si possono citare le Terme
di Diocleziano, perchè in esse la trabeazione ricorre
tutt' intorno, e non soltanto sulle colonne.

3 Santa Maria Novella nel tipo dei dettagli archi-
tettonici, che si restringono quasi soltanto alle basi e

ai capitelli dei pilastri, palesa un fatto importante, che,
cioè, il gotico va a poco a poco cedendo il campo allo
stile classico: vi sono alcuni capitelli altrettanto clas-
sici quanto quelli del Brunelleschi.

4 Quanto ai capitelli delle chiese di San Lorenzo o
di Santo Spirito, pochissimi ne potè vedere eseguire il
Brunelleschi.
 
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