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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. V
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Baudi di Vesme, Alessandro: I van Loo in Piemonte
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0407

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I VAN LOO IN PIEMONTE

357

Cesare morì a Parigi nell'indigenza il 1° luglio 1821. Egli è autore di una memoriétta
di 15 pagine, posteriore all'anno 1814, dal titolo: Cesar Van Loo aux amateurs des beaux-
arts. Quest'opuscolo, a me sconosciuto, dicesi contenga preziose notizie sulla sua vita.

Passò in Piemonte il terribile periodo dal 1791 al 1794, e la corte comperò parecchi
de'suoi quadri, pagandoli bene, avuto riguardo al loro merito, certamente non straordinario,
ed al disagio delle finanze in causa della guerra.

Nel giornale manoscritto del duca del Genevese (nell'Archivio di Stato in Torino), alla
data 1° marzo 1792 s'incontra: « Cet après dìner nous sommes allés dans la Galerie Daniel,
où le peintre A^anloo apporta deux tableaux qu'il a faits; un représente Montcalier et l'autre
une très belle nuit ». Nei conti di Tesoreria della Peal Casa ho trovato i seguenti pagamenti:

« 1791. - Al pittore in paesaggi Cesare Yanloo, per accordateli da S. M. a titolo di
gratificazione per aver egli presentato alla sudetta M. S. due quadri rappresentanti paesaggi
nella Romagna; L. 2000.

« 1792. - //., a titolo di gratificazione per due quadri presentati a S. Al.; L. 2000;

« 1793. — IL, per due quadri da S. M. graditi, uno rappresentante il palazzo della
Tenaria Reale, e l'altro il ponte di Collegno, colle rispettive cornici dorate: L. 1000 ».

« 1793. -IL, — in compimento della somma di L. 2000 che 8. M. si è degnata di
accordarli per il prezzo dei due quadri da lui eseguiti; L. 1000.

« 1794. — IL, per due quadri dipinti per Regio servizio; L. 2000 ».

I primi quattro quadri qui menzionati, cioè quelli pagati nel 1791 e nel 1792, credo
che ornino ancora, quali sopraporte, l'ex-reale castello di Rivoli. Gli altri (piatirò, cui si
riferiscono i pagamenti fatti al pittore nel 1793 e 1794, sono nella R. Pinacoteca di Torino,
la quale anzi ne possiede cinque, tutti d'eguali dimensioni (alt. m. 0.83; larg. m. 1.20). Essi
formano una specie di serie, nella quale il pittore volle rendere vari fenomeni meteorologici;
hanno i nn. di catalogo 504, 503, 477, 500 e 502, e rappresentano rispettivamente vedute
della collina di Torino, di dintorni della Venaria Reale, di dintorni della Mandria, del
castello di Collegno, e non so quale altra località, con gli effetti dell'aurora, del nascere e
del cadere del sole, di temporale e della luce lunare. 1 nn. 447 e 500 sono (innati: «Cesar
Yan-Loo f. Torino 1793 »; i nn. 504 e 503: « Cesar Yan-Loo 1794 », ed il n. 502: « Cesar
Yan-Loo f. Torino 1794 ».

Apprendo da una nota manoscritta del Yernazza che in Torino Cesare Van Loo ot-
tenne un alloggio gratuito al piano superiore del palazzo della R. Università, favore che il re
concedeva talora agli artisti a lui benevisi.

Durante la sua dimora in Piemonte Cesare frequentò la famiglia dei suoi parenti ma-
terni, la quale aveva allora in Torino una posizione ragguardevole si per beni di fortuna
che per cariche e da alcuni anni era stata ascritta alla nobiltà. Di ciò fa testimonianza un
quadro da lui dipinto già appartenente a detta famiglia Somis, nel quale è rappresentata
la villa da essa in quei tempi posseduta sulla collina di Torino presso San Vito.

Nell'anno 1794 o nel seguente, Cesare abbandonò il Piemonte e, forse obbedendo ad uno
degli editti concernenti gli emigrati, ritornò in patria.

Trovo ancora una menzione di lui in una lettera confidenziale scritta al conte Napione
il 6 agosto 1816 dall'avv. Lodovico Costa, commissario del Re di Sardegna a Parigi per
ottenere la restituzione degli oggetti d'arte e di scienze stati portati in Francia durante il
periodo napoleonico: «Il signor Cesare Van Loo pittore di paese, il quale lavorò qualche
tempo in Torino per la Corte, vorrebbe aver l'onore d'inviare a S. M. un piccolo quadro
il quale rappresenta il castello di Moncalieri.... Ilo l'onore di assicurarla che nessuna idea
d'interesse guida il signor Van Loo, che è bravissima persona, a fare quest'offerta; ma bensì
desiderio di potere in qualche modo provare a S. M. come sia egli memore dei benefici
ricevuti dalla Real Casa di Savoia. Io mi lusingo che S. M. accorderà questa grazia ad un
artista ottuagenario.... » Non so quale sia stata la decisione del re circa l'omaggio che in-
tendeva fargli il vecchio artista mosso da riconoscenza; credo però che le cose si siano

Archivio storico dell'Arte - Anno VI, Fase. V. ^
 
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