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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. VI
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0504
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NUOVI DOCUMENTI

451

la invetriata sotto la tribuna, alto 1/ 6 e largo b'1 3,
e dipintovi una Asunta, con cherubini et il se-
porhro a tutte mia ispese soldi 8.

E più pe' aver dipinto sei angeli grandi quanto
il naturale, che servinno pe' la festa dela Asunta,
a tutto mia spese soldi 8.

E più pe' aver fatto le teste alle fiure delle in-
vetriate, restaurate alla facciata dinanzi del Duomo

soldi 6.

E più per aver restaurato e musaichi delle nic-
chia e tribuna del Cristo, che erano guasti soldi 12.

E più per aver fatto le grotesche e rabeschi e
miniature e altre cose dell'organo soldi 10.

E più pe' fogli dipinti serviti al sagramento, di
mia spese soldi 3.

E più pe' haver fatto l'arme sopra la porta di-
verso il Capanile, cioè l'arme del Gran Ducha et di
Madama Serenissima, e quella del'Arciveschovo e
quella della Comunità, a mia spese di colori, e fat-
tura di festoni, e rifiorito le vechie e fatto festoni,
a mie spese soldi 1G.

(Arch. del Capitolo. Filza M, pag. 403. 403'. 410).

N° 2.
-f IHS.

Sia noto e manifesto a ogni persona che leg-
giera la presente scritta, come Io Griambatista di j
Ghirardo di Paulo del Ninna, dipintore, mi obrigho
fare e dipiugiere, al magnifico messer Francesco j
Agliata, operaio di duomo di Pisa, una figura ditta
una sibilla in la detta chiesa di duomo, a tutte
mia spese e fatica, con questo patto, inteso a suo
piacimento di ditto mag.'0 Operaio, e di quatro o |
sei omini da bene, a chi parrà a lui parà, che !
stando bene fatto, e piacendo a loro, sicondo si ri-
chiede al detto sachro tempio di duomo, io abi ad
avere per mio merito e fatica quello tanto, che parrà
al sopraditto mag.r ' messere Francesco Agliata, Ope- |
raio, che jo meriti; e quando non estessi bene a j
suo piacimento, come di sopra è ditto che si ri-
chiedi su tale luogo, jo non abi ad avere cosa nis-
suna, anzi scancelarla e guastarla a spese mia ; e I
perchè sta chosì la verità, ò fatto fare iscrivere i
la presente scritta di mano di me Andrea della
Seta, presente lo venerabile prete ant.° della Seta,
sottoscritta di mia propria mano questo di xij di
maggio 1522, al pisano.

Io Giovambatista di Gherardo di Paulo del
Ninna mi chiamo contento di tutto quello che
dice la sopra ditta scripta, e [.....J jo Giovambatti- J

sta mi son sotto scripto qui, di mia propria mano,
q° dì 7 di maggio 1522, al pisano.

(Arch. del Capitolo, filza M, pag. 548).
N° 3.

Allogazione data dall'operaio del Duomo di Pisa a
Matteo Civitaìi, di ventidue altari di marino pel
detto Duomo.

-\~ a dì 25 di aprile 148G, al pisano.

Sia noto e manifesto a qualunque persona che
vedrà e leggierà la prexente scritta, chome il no-
bile huomo messer Antonio di Jachopo, Operaio
del duomo di Pisa al prexente, alluogha a in0 Mat-
teo di Giovanni Civitale da Lluccha a fa' fare nel
detto duomo di Pisa, l'ornamento di marmo di ven-
tidue chappelle d'altarj, le quale dènno esser poste
dentro alle faccie del ditto duomo, dove ora sono
quelle di giesso, in questo modo, cioè :

Per una d'esse chappelle, chon due stipiti qua-
dri da acchanalati, chon baze e chapitelli inta-
gliati bene e diligientemente, e sopra essi stipiti
posto un architrave schorniciato e intagliato, e so-
pra esso architrave uno fregio intagliato, e sopra
esso fregio uno chornicione all'anticha, intagliato
bene e diligientemente, d'un modo che essi stipiti
chon loro fornimenti, e esso architrave e fregio e
chornicione, esso m" Matteo se obrigha fare e pro-
porsionare bene e diligientemente alle larghesse,
altesse e grossesse chonrespondente l'uno all'altro,

della proporsione sichondo che ssin |____] per uno

modello di lengname ornato chon ciera, fatto di
mano d'esso mn Matteo, il quale è apresso del ditto
messer Antonio, Operaio.

E più esso ni" Matteo si obrigha fare e seghuire
tutto l'ordine e llavori intagliati e schorniciati e
bene finiti, chome per esso modello si mostra, e
quelli non piggiorare, ma più tosto migliorato, a
ditto e discressione d'esso messer Antonio Operaio,
e perchè nel ditto modello non si mostra un cierto
ricingimento di chornice dove nascie il peduccio
dell'archo, il quale ricingimento esso m° Matteo è
obrighato doverlo fare schorniciato chome a esso
lavoro si richiede. E dentro a ditto ricingimento,
esso m° Matteo è obrighato dovervi fare uno mezo
tondo di marmo, dentrovi intagliate due o tre fìghu-
rine di mezo rilievo, chome parrà a esso m° Mat-
teo e all' Operaio.

E tutto ditto lavoro de' essere di marmo reci-
pienti a ditto lavoro, di Charrara.
 
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