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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. VI
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0514

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RECENSIONI 461

lodato Layard, come incordo della visita fatta a lui,
in allora ambasciatore britannico a Madrid, dopo
che, con intuito geniale, aveva saputo primo rav-
visare nell'originale dell'acquarello stesso un'opera
squisita del Barbarelli nella reale Galleria del Prado.
Ora nella trattazione della Galleria di Dresda, dove
il Lermolieff colse l'opportunità di dare il maggiore

sviluppo alle sue considerazioni intorno al Gior- j autore (sgraziatamente malmenata nella edizione
gione, la traduttrice ebbe il felice pensiero d'in- tedesca). S'intende il ritratto, scoperto mercè
serire una tavola che ci rende l'immagine dell'o- l'occhio perspicace del dott. J. P. Richter, e che
pera stessa, astrazion fatta dalla magìa dei colori, la solerte Direzione della Pinacoteca di Berlino

Nuova del pari è la tavola in ben riescita zin-
cotlpia, nella quale è riprodotta la meravigliosa
Venere dormiente dello stesso Giorgione nella Gal-
leria di Dresda, altro titolo di gloria del critico
nostro.

Nè vorrei dimenticare fra le figure lodevolmente
migliorate quella del ritratto di un giovane di eguale

g1

MADONNA COL BAMBINO FRA I SANTI ROCCO E ANTONIO, DI GIORGIONE

nella Galleria del Prado di Madrid.

là dove l'autore stesso non aveva pensato d'intro- ! ebbe l'avvedutezza di assicurare recentemente al
darla nella edizione tedesca. In realtà l'opera è proprio Museo.

tanto caratteristica per l'autore nell'aurea purezza ! Ritratto che si potrebbe qualificare una vera

dello stile, nei tipi, nel panneggiare, negli accordi,
da dimostrare da se l'opportunità della sua com-
parsa nel volume, mentre dobbiamo sempre stu-
pire pensando come mai un artista quale il Ve-
lazquez avesse potuto portarla d'Italia in Ispagna
sott'altro nome di quello del Barbarelli, e che nel

rivelazione, per la finezza del tratto, piuttosto unica
che rara; come concetto poi quasi un preludio a
certo Suonator di violino, già precipuo vanto della
Galleria Sciarra.1

des Beaux Arts il signor Paul Lefort, in una sua ras-
segna della Galleria del Prado (dicembre 1892, pag. 470),

recente catalogo del Prado (anno 1889) non si sia accoglie tuttora senza sospetto per opera del Pordenone
per anco accolto incondizionatamente il battesimo j un dipinto quale il suddetto, di un tipo così semplice e
proposto dal Morelli e da tutti i conoscitori ormai
sancito. 1

1 Si può stare certi d'altronde, che non vorrà essere
invalidata tale constatazione dal l'atto che nella Gazette

primitivo, quale l'ampolloso pittore di Pordenone non
si è mai sognato.

1 Ad esemplare della nuova tavola servì un'ottima
fotografia della ditta Hanfstangl di Monaco, che recen-
temente si distinse nella illustrazione della Galleria di
Berlino.
 
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