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FRANCESCO MALAGUZZI VALERI
del 1314 (n. 83), le matricole dei mereiai del 1314 (n. 84), le matricole dei drappieri del 1339
(n. 86), i libri corali numeri 13, 14, 15, 16, ecc., tutti della raccolta del Museo civico, gli
Statuti dei mercanti del 1329 dell'Archivio di Stato e qualche altro. Il miniatore di tutti
questi codici vi dipinge le figure troppo esili e sproporzionate nelle loro parti, colle teste
piccole e tonde, gli occhi cavernosi e ombreggiati in azzurro, le vesti piegate con du-
rezza e sempre sullo stesso tipo. Crediamo inutile ripetere i nomi finora rinvenuti di mi-
niatori bolognesi trecentisti, tanto più che di rado le notizie si riferiscono ,a veri lavori
di minio. La maggior parte di essi si limitava probabilmente a scrivere in rosso e azzurro
le lettere dei capoversi o tuffai più a fregiare qualche lettera grossa di codici di giuri-
sprudenza e di Statuti di Società. Vengono invece ricordati per più importanti lavori un
Lorenzo di Stefano, che nel 1327 scriveva e miniava gli Statuti dell'arte dei notai, un
Giacomo che nel 1345 miniava paragrafi, lettere grosse, stemmi e figure nella matricola
dell' arte dei notai, Fra Guglielmo Guastavillani domenicano, gli Azzi padre e figlio, 1 un
Cristiano che miniava gli Statuti dell'Università oltramontana,2 Andrea di Giuliano Cambi
notaio e miniatore, che nel 1386 miniava la matricola dei notai, Giovanni di Silvestro che
nel 1392 eseguiva dei minii nelle nuove tavole del Consiglio dei seicento e altri. 3
* *
Un miniatore bolognese della seconda metà del trecento che merita un cenno spe-
ciale, perchè si rivela migliore dei coetanei e del quale restano moltissimi lavori a Bologna
e altrove e parecchi firmati nella collezione di cui parliamo, è Nicolò di Giacomo. La sua
abitudine di sottoscrivere gran parte delle sue miniature ci permette di ascrivergliene non
poche altre. Di quest'artista, del quale trattammo altra volta a lungo, 4 riassumiamo qui bre-
vemente le notizie. Nicolò, figlio di Giacomo di Nascimbene della Cappella di San Procolo di
Bologna, dovette nascere nel primo ventennio del trecento. Il suo primo lavoro a noi noto
(le miniature del Liber sextus decretalium cimi apparatu Joannis Andree della Biblioteca di
San Floriano nell'Austria superiore) fu dipinto, secondo il dott. Giuseppe Neuwirth, tra
il 1320 e il 1342. Ebbe per moglie Uliana di Paolo di Duzolo e copri parecchie cariche
pubbliche. Fu al servizio del Comune di Bologna pel quale miniò più codici, senza però
essere tra i provvisionati, perchè tra questi il suo nome non figura. E ricordato come ese-
cutore testamentario nel testamento del pittore bolognese Simone di Filippo del 1399 e in
quest'anno stesso dettava le sue ultime volontà. Possedeva due case in Bologna e nove
pezze di terra e il suo nome è qua e là ricordato nei volumi del Comune per oggetti indi-
pendenti dall'arte sua. Lo Zani5 nota che ebbe un figlio di nome Onofrio pure miniatore
e calligrafo, ma notizie recentemente rinvenute proverebbero al contrario che 1' artista non
lasciò che due figlie.
Le opere sue, in gran parte firmate, sono numerosissime. Ve n'ha nell'Archivio Va-
ticano, nella Marciana di Venezia, nell'Antoniana di Padova, nell'Estense di Modena, nella
ricordata Biblioteca di San Floriano in Austria, nella R. Biblioteca di Monaco, ecc. A
Bologna se ne conservano nella raccolta del Museo civico, nella Biblioteca Malvezzi De
Medici e nell'Archivio di Stato. Notevoli, tra i codici miniati dal nostro Nicolò, posseduti
dall'Archivio di Stato, i Libri dei Creditori del Monte del 1394 e 1395. Sono tre grossi co-
dici membranacei alti l'uno cm. 48 per cm. 33 e gli altri 43 per 29, con una grande pa-
gina miniata per ciascuno, rappresentante entro sei quadri rettangolari le figure di santi
1 F. Malaguzzi-Valeri, op. cit.
2 Friedlaender e Malagola, Ada Nationis G-er-
man. Univ. Bori. Berlino, 1887, p. 132.
3 Archivio di Stato di Bologna - Comunale - So-
cietà dei Notai, Libro di entrate e spese 1381-1385,
e Id. Eiformagioni II serie, 1392, c. 14. r. ecc.
4 F. Malaguzzi-Valeri, op. cit.
5 P. Zani, Enciclopedia pittorica dellebelle arti. Parma,
1820, parte I, voi. IV, p. 135.
FRANCESCO MALAGUZZI VALERI
del 1314 (n. 83), le matricole dei mereiai del 1314 (n. 84), le matricole dei drappieri del 1339
(n. 86), i libri corali numeri 13, 14, 15, 16, ecc., tutti della raccolta del Museo civico, gli
Statuti dei mercanti del 1329 dell'Archivio di Stato e qualche altro. Il miniatore di tutti
questi codici vi dipinge le figure troppo esili e sproporzionate nelle loro parti, colle teste
piccole e tonde, gli occhi cavernosi e ombreggiati in azzurro, le vesti piegate con du-
rezza e sempre sullo stesso tipo. Crediamo inutile ripetere i nomi finora rinvenuti di mi-
niatori bolognesi trecentisti, tanto più che di rado le notizie si riferiscono ,a veri lavori
di minio. La maggior parte di essi si limitava probabilmente a scrivere in rosso e azzurro
le lettere dei capoversi o tuffai più a fregiare qualche lettera grossa di codici di giuri-
sprudenza e di Statuti di Società. Vengono invece ricordati per più importanti lavori un
Lorenzo di Stefano, che nel 1327 scriveva e miniava gli Statuti dell'arte dei notai, un
Giacomo che nel 1345 miniava paragrafi, lettere grosse, stemmi e figure nella matricola
dell' arte dei notai, Fra Guglielmo Guastavillani domenicano, gli Azzi padre e figlio, 1 un
Cristiano che miniava gli Statuti dell'Università oltramontana,2 Andrea di Giuliano Cambi
notaio e miniatore, che nel 1386 miniava la matricola dei notai, Giovanni di Silvestro che
nel 1392 eseguiva dei minii nelle nuove tavole del Consiglio dei seicento e altri. 3
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Un miniatore bolognese della seconda metà del trecento che merita un cenno spe-
ciale, perchè si rivela migliore dei coetanei e del quale restano moltissimi lavori a Bologna
e altrove e parecchi firmati nella collezione di cui parliamo, è Nicolò di Giacomo. La sua
abitudine di sottoscrivere gran parte delle sue miniature ci permette di ascrivergliene non
poche altre. Di quest'artista, del quale trattammo altra volta a lungo, 4 riassumiamo qui bre-
vemente le notizie. Nicolò, figlio di Giacomo di Nascimbene della Cappella di San Procolo di
Bologna, dovette nascere nel primo ventennio del trecento. Il suo primo lavoro a noi noto
(le miniature del Liber sextus decretalium cimi apparatu Joannis Andree della Biblioteca di
San Floriano nell'Austria superiore) fu dipinto, secondo il dott. Giuseppe Neuwirth, tra
il 1320 e il 1342. Ebbe per moglie Uliana di Paolo di Duzolo e copri parecchie cariche
pubbliche. Fu al servizio del Comune di Bologna pel quale miniò più codici, senza però
essere tra i provvisionati, perchè tra questi il suo nome non figura. E ricordato come ese-
cutore testamentario nel testamento del pittore bolognese Simone di Filippo del 1399 e in
quest'anno stesso dettava le sue ultime volontà. Possedeva due case in Bologna e nove
pezze di terra e il suo nome è qua e là ricordato nei volumi del Comune per oggetti indi-
pendenti dall'arte sua. Lo Zani5 nota che ebbe un figlio di nome Onofrio pure miniatore
e calligrafo, ma notizie recentemente rinvenute proverebbero al contrario che 1' artista non
lasciò che due figlie.
Le opere sue, in gran parte firmate, sono numerosissime. Ve n'ha nell'Archivio Va-
ticano, nella Marciana di Venezia, nell'Antoniana di Padova, nell'Estense di Modena, nella
ricordata Biblioteca di San Floriano in Austria, nella R. Biblioteca di Monaco, ecc. A
Bologna se ne conservano nella raccolta del Museo civico, nella Biblioteca Malvezzi De
Medici e nell'Archivio di Stato. Notevoli, tra i codici miniati dal nostro Nicolò, posseduti
dall'Archivio di Stato, i Libri dei Creditori del Monte del 1394 e 1395. Sono tre grossi co-
dici membranacei alti l'uno cm. 48 per cm. 33 e gli altri 43 per 29, con una grande pa-
gina miniata per ciascuno, rappresentante entro sei quadri rettangolari le figure di santi
1 F. Malaguzzi-Valeri, op. cit.
2 Friedlaender e Malagola, Ada Nationis G-er-
man. Univ. Bori. Berlino, 1887, p. 132.
3 Archivio di Stato di Bologna - Comunale - So-
cietà dei Notai, Libro di entrate e spese 1381-1385,
e Id. Eiformagioni II serie, 1392, c. 14. r. ecc.
4 F. Malaguzzi-Valeri, op. cit.
5 P. Zani, Enciclopedia pittorica dellebelle arti. Parma,
1820, parte I, voi. IV, p. 135.