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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. I
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Malaguzzi Valeri, Francesco: La collezione delle miniature nell'Archivio di Stato di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0052
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FRANCESCO MALAGUZZI VALERI

gliori codici che con certezza possano attribuirsi a miniatori del luogo. Sono ricchi di
ornamenti e fregi così detti a candeliere, secondo il gusto del tempo, gli Statuti dell'arte
dei cimatori del 1490, gli Statuti della Compagnia di San Francesco in Bologna del 1494,
con eleganti ornati a colori e oro e in cui, tra gli altri fregi, il cordone del Santo,
con motivo originale, serve di cornice al simbolo della detta Compagnia, nonché alcuni
altri codicetti di minore importanza artistica. Merita invece attenzione il codice delle
Costituzioni dello Studio bolognese del 1347 e seg., scritto e miniato nel 1467 (V. tav. V).
In una pagina tra le prime è raffigurato da un lato Paolo II in atto di concedere privi-
legi e dall'altro l'imperatore Teodosio in atto di consegnare il supposto decreto di fonda-
zione dell' Università, come erroneamente solevasi dar da credere anche in quel tempo con-
trariamente ad ogni fondamento di verità. In basso è un gruppo di studenti dell'Univer-
sità bolognese, tra i quali la tradizione vuol vedere il Petrarca, il Boccaccio e San Tommaso
d'Aquino. Il codice è ricco di fregi, stemmi ed emblemi dello Studio.

Un esempio che la miniatura ben presto incominciò a declinare è il volume delle
Costituzioni del collegio dei giuristi del 1502. (V. tav. VI). La principale è una miniatura a
piena pagina raffigurante 1' Ascensione della B. V. entro una cornice a motivo architetto-
nico. Al sommo, entro una mandorla, è la figura della Madonna; ai lati, sopra un rialzo
di terreno, stanno San Pietro e San Paolo : in basso, in ginocchio, i dodici dottori dello
studio in manto ed ermellino. La tecnica e il modo di colorire in rosso le carni farebbero
credere autore di questa composizione Gr. B. Cavalletto.

Ricco di fregi e finamente eseguito è pure il volume degli Statuti dell' Università dei
Giuristi del 1433 con aggiunte posteriori fino al 1562, scritto e miniato nel 1515. Se-
guono : un volume di statuti degli Anziani, miniato, dei primi anni del xvi secolo, un
elegante rescritto pontificio in favore delle monache di Santa Margherita e altri codici,
in cui più che la figurativa notasi la parte ornamentale nei fregi che ornano i margini delle
pagine. Appartengono ai primi anni del cinquecento parecchie pergamene sciolte, bolle
papali e diplomi sovrani, fra cui alcuni di Carlo V con firma autografa e grande si-
gillo imperiale, dei quali ricorderemo quello del 1533 in favore dei canonici di San
Salvatore, con miniatura raffigurante l'imperatore vestito in abito ricchissimo fra due ca-
nonici.

Gli altri codici della collezione, miniati dopo il primo ventennio del secolo, non me-
ritano attenzione per lo studio dell'arte.

Antonio de la rosa, Giovanni e Giacomo Andrioli,
Orazio di Giacomo,

nel 1412 Ruggero di Pietro,

nel 1437 Michele, Michele di Matteo, Benedetto
di Matteo da Bergamo,

nel 1440 Lambertino di Nicolò, Giovanni di Pietro
Faloppi,

nel 1446 Bonaventura di Bertolino,

nel 1447 Giovanni di Giacomo Martorelli,

nel 1451 Giovanni di Nicolò,

nel 1454 Antonio di Giovanni da Venezia e Bar-
tolomeo,

nel 14G1 Zanobio Migliori di Firenze,

nel 1490 Guglielmo di Simone,

nel 1492 Francesco di Giorgio dal Caseduro,

nel 1501 Zanobio di Bartolomeo di Zanobio,

nel 1503 v'è invece: Francesco del qd. Marco Rai-

bolini elido el franza aurifex,

nel 1507 Benedetto filius Mri Mathej de benedidis
pictoris,

nel 1509 Claudio di Antonio Sanudo, Andrea di
Alberto Testoni,

nel 1512 Annibale di Cristoforo Mazzanti,

nel 1513 Alberto magistri Andree Alberti pidoris,

nel 151G Ercole dei Busti,

nel 1519 Bartolomeo di Leonardo Conti,

nel 1521 Sebastiano di Giacomo Orlandi,

nel 1525 Giovanni filius magistri Ludovici Pasini
pidoris, Vincenzo di Domenico Negri,

nel 1529 Gian Battista di Giacomo Fabbro,

nel 1535 Pietro di Nicolò Bruschi,

nel 1538 Andrea di mro Geminiano Poppi da Mo-
dena, e altri ormai non importanti per noi pel pe-
riodo di decadenza cui appartengono.
 
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