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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. I
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Malaguzzi Valeri, Francesco: La collezione delle miniature nell'Archivio di Stato di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0056
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La collezione dell'Archivio di Stato di Bologna annovera, forse, la più notevole serie
di codici dipinti dopo che l'arte vera del minio era tramontata, nella preziosa raccolta dei
sedici volumi delle Insignia del Gonfaloniere di giustizia e degli Anziani che vanno dal 1530
al 1796.

In questi grandi volumi in pergamena, per incarico degli Anziani, venivano dipinti
ogni bimestre gli stemmi del gonfaloniere e degli otto anziani (due per quartiere) e cogli
stemmi le rappresentazioni dei fatti più notevoli riguardanti, spesso anche indirettamente,
la storia della città. Sfogliando quindi le pagine di questi volumi è dato assistere alle più
variate rappresentazioni: ingressi di principi nella città, trionfi, feste popolari, tornei, corse,
processioni, funzioni pubbliche, spettacoli, allegorie, ecc. Il lavoro d' arte mostra bensì la
fretta imposta al pittore e non di rado la sua incapacità : per decorare più facilmente le
grandi e troppo numerose pagine, qualche pittore ricorre all'acquerello adoperato a larghe
pennellate e senza rispetto al disegno : qualche volta anzi il disegno manca e il pennello
si è incaricato di farne le veci. Ma nonostante tali e tanti difetti quanto interesse destano
queste pagine e come fanno rimpiangere che il governo di Bologna non inaugurasse almeno
un secolo prima un modo così originale di tramandare ai posteri la storia cittadina ! Lo
studioso degli usi e costumi trova qui un campo vastissimo di osservazione che ha ben
pochi riscontri, e se l'arte in questi volumi non brilla, in compenso la storia ne ritrae un
aiuto preziosissimo.

La collezione dell'Archivio di Stato di Bologna si chiude con un buon numero di vo-
lumi del sei e settecento, ricchi di stemmi di famiglie bolognesi e con numerose bolle e
pergamene sciolte ornate a colori.

In complesso dunque la raccolta, se non possiede molti codici con composizioni a figure
del rinascimento, è però ricca di miniature del secolo xiv, il più caratteristico, come no-
tammo, della scuola bolognese, che in quella trova buon materiale per essere studiata. Per
questo dunque, tenuto anche conto dell' importanza che questa scuola ebbe fin dal secolo xiii,
meritava un cenno speciale.

Il catalogo descrittivo, corredato di note e documenti della collezione stessa, che si sta
compilando, tornerà di vantaggio agli studiosi di quell'arte gentile che da noi attende
ancora lo storico che la levi dall' immeritato oblio.

Finiremo notando che a questa collezione forma preziosa appendice nell'Archivio stesso
una ricca serie degli stemmi a colori dei podestà di Bologna, eseguiti nei secoli xiii, xiv
e xv, su copertine di codici, recentemente disposti in apposita sala, insieme a una raccolta
di disegni a penna di quei secoli, di costumi di armigeri delle antiche milizie bolognesi
in quel periodo, di progetti per chiese e fabbricati pubblici, dal secolo xv a tutto il xvm,
nonché una importante collezione di artistiche rilegature di codici.

Riandando così numerosi ricordi dei secoli passati, allo studioso torna più facile ricor-
rere col pensiero all'antica Bologna, centro di severi studi per tanto tempo: alla gloriosa
Bologna cantata dal poeta e celebrata dai dotti.

Francesco Malaguzzi Valeri.
 
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