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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. I
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Supino, Igino Benvenuto: Il trionfo della morte e il giudizio universale nel Camposanto di Pisa
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0058

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IL TRIONFO DELLA MOHTE E IL GIUDIZIO UNIVERSALE

NEL CAMPOSANTO DI PISA

oche opere d'arte hanno dato argomento ad interpre-
tazioni così varie, a discussioni così vive come i ce-
lebri affreschi del Camposanto pisano, uno dei quali,
cui per lunga tradizione è conservato il titolo di Trionfo
della Morte, rappresenta insieme in forma nuovissima
e originale le gioie della vita contemplativa, la fallacia
delle grandezze terrene, la fragilità delle umane vi-
cende ; l'altro, in un sol quadro dipinti, il Giudizio
Universale e l'Inferno.

Chi sia stato l'artista che con tanta potenza d'im-
maginazione, con tanta verità, con intendimento ar-
tistico così vario e grandioso ha saputo rappresentare
così maestrevolmente quegli alti concetti, nessuno ha
mai saputo dirci con sicurezza per l'assoluta mancanza
di documenti ; e per questo le varie attribuzioni fatte dagli studiosi e dagli intelligenti del-^
l'arte si son dovute fondare esclusivamente sui caratteri della pittura. Ma poiché, anche
rispetto a questi, noi non conveniamo nelle conclusioni alle quali altri sono arrivati, seb-
bene ormai dai più accettate, abbiam voluto fare dell' importante argomento speciale sog-
getto d'illustrazione e di studio, tanto più che a noi è sempre parso che quegli affreschi
dovessero tenersi opera di Scuola pisana e di artista pisano.

Al lettore che ci vorrà seguire nella nostra dimostrazione sarà bene far noto sin da
principio, che noi trascuriamo d'intrattenerci intorno alla pittura dell'Inferno, perchè
pei restauri soverchi e disgraziati è deturpata in modo da non conservar più alcun serio
carattere di autenticità, e perchè poi, per il documento pubblicato dal Milanesi, appare
che un Bernardo, ed egli vuole che sia il Daddi. dipinse in Campo santo lo Inferno. 1

1 Nel 1379 Cecco di Pietro racconciò in Campo- Vanni, che nel 1488 riparò alcuni punti dell'affresco

santo le pittine dell'Inferno, guaste per i garzoni. "per totuiu Latus luciferi, qui aliquantulum erat

e nel 1530 il Sollazzino variò a capriccio la primi- scalcinatus „ (Archivio dell'Opera entrata e uscita.

Uva disposizione delle figure, come deducesi danna n. 48 c. 74), e maestro Borghese, dipintore, che nel 1 U>'2

stampa dell'opera pubblicata dal Morrona nella Pisa restaurò di nuovo il Lucitelo. Deb. e Cred. Ros-<>.

illustrata. Vedi Vasari, Ed. Sansoni, voi 1, p. 600, c. 52).
nota 1. A questi poi vanno aggiunti: Turino di
 
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