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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. III
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Calzini, Egidio: Marco Palmezzano e le sue opere, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0227

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MARCO PALM EZZANO E LE SUE OPERE

ella vita operosissima di Marco Palmezzano nessuno
pensò mai di fare oggetto eli particolare studio. Qual-
che breve cenno o qualche facile giudizio sulle opere
di lui trovi qua e là in alcuni scritti d'arte, perchè fu
l'allievo prediletto del Melozzo, e ciò quasi sempre con
quella noncuranza come di chi dicesse : egli è discepolo
d'un grande e nulla più. Fatta quindi qualche rara ecce-
zione, non si pensò al dovere che s'impone al critico
coscienzioso, di ben conoscere, esaminandole con dili-
genza e intendimento d'artista, tutte le opere del pit-
tore senza di che riesce impossibile ed imperfetta qual-
siasi interpretazione sui meriti peculiari suoi. Nel caso
nostro è specialmente nella sua patria che si può in-
tendere il maestro operoso, nella stessa guisa che a
voler sentire e giudicar Raffaello, fatte le debite proporzioni, è necessario portarsi di pre-
ferenza in Roma ad ammirare i miracoli della sua arte divina nelle stanze e nelle loggie
del Vaticano.

In principio del secolo avendo vedute alcune cose del Forlivese lo ricorda l'abate
Lanzi, come più tardi ne parla il Rosini, ma più per annoverarlo tra i maestri ingiusta-
mente negletti, che per la conoscenza esatta dell'artefice. Nel 1844 in un opuscoletto di
poche pagine il suo concittadino Gr. Casali ne dette una breve notizia accennando a una
più lunga nota di lavori attribuiti al Forlivese, nota di cui il Milanesi, con varie aggiunte,
si servì per illustrare il nome dello stesso Palmezzano nella colossale opera sua, il Com-
mento alle Vite del Vasari. 1 Ma non è da tacersi che prima dei su ricordati storici, il
Vasari stesso lo ricorda nella vita di Grirolamo Genga e in quella di Palma il Vecchio,
pur cadendo in errori e inesattezze come quella di attribuire alcune opere sue migliori ad
altri pittori di quel tempo. Nel 1886, l'illustre biografo del Melozzo, lo Schmarsow, trat-
tando dell'attività in patria del grande artista romagnolo, accennò alle composizioni del
Palmezzano eseguite in quegli anni nei quali si crede eh' ei lavorasse insieme al maestro
o sotto la sua diretta influenza ; ma dal confronto eh' ei ne trae rispetto alla superiorità
del Melozzo, naturalmente spiccano più assai i difetti che i pregi dell'allievo. 2 Pochi anni
prima dello Schmarsow ne scrissero anche i signori Crowe e Cavalcasene ; ma il giudizio
di questi due dotti, benché le virtù artistiche del Palmezzano vi siano largamente lumeg-
giate, si limita su alcune pitture soltanto di lui, confondendo tuttavia, siccome per gli
affreschi della piccola cupola di Loreto, l'opera del maestro con quella del discepolo.3

1 Vasari, ed. Sansoni, Firenze, 1878-85, voi. VI, Stuttgart, 1886.

p. 335. 3 Storia della pittura in Italia.

2 August Schmarsow, Melozzo da Forlì, Berlin et

Archivio storivo dell'Arte - Anno VII, Fase, III. 5
 
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