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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. III
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Calzini, Egidio: Marco Palmezzano e le sue opere, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0229

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MARCO PAI,MEZZANO E LE SUE OPERE

187

guarda L'incendio del vecchio archivio di San Mercuriale, ed accenna appunto a questo
Giovanni, nell'istrumento di divisione fra la Pieve di Santa Croce e quella di San Mer-
curiale e l'Episcopio.

Così da un altro documento dello stesso anno, rileviamo come Giovanni pagasse all'a-
liate di San Mercuriale tre soldi per pensione dei beni che esso teneva in enfiteusi dalla
stessa Badia. 1 II Bonoli cita questo Giovanni " tra altri molti dei più vecchi della città,
adunatisi (11 gennaio 1189), in San Mercuriale, alla presenza del vescovo di Forlì e di
Giovanni vescovo di Faenza, i quali tutti parlarono sull'incendio seguito del 1173 „ ;2 ma
non dice, come tutti gli storici di quel tempo, la fonte donde attinge per la sua storia.
Poi per circa un secolo e mezzo tacciono i libri dell'archivio, e così i ricordati scrittori
locali, intorno alla stessa famiglia: sino a che nel 1335 tornano a farne menzione con un
Borello o Pirello Palmezzano, tra que' nobili forlivesi arrestati e decapitati per ordine di
Francesco Ordelafn tratto a sì terribile castigo da forti sospetti contro di essi. 3

Ma prove maggiori e più sicure per asserire che la famiglia da cui ebbe origine il
pittore deve essere molto probabilmente la stessa famiglia ricordata nei libri dell'antico
archivio di San Mercuriale, lo deduciamo dalle cronache del principio del secolo xv dalle
quali chiaro apparisce come i nobili Palmezzani fossero già da tempo tra i più facoltosi
e autorevoli patrizi della città, infatti l'accurato e diligente storico ed artista Leone Cobelli
ci ricorda un maestro Giacomo Palmezzano capo di una congiura ordita dai patrizi forli-
vesi contro Fra Tommaso governatore della chiesa, al quale si imputava volesse consegnare
la città in mano ai Veneziani; e ciò avveniva sul principio dell'anno 1433. 4 Scoperto, Gia-
como dovè fuggire : ma poi richiamato in patria, e non comparso, gli furono sequestrati
i suoi beni. :)

Lo stesso cronista ci narra come altro Palmezzano per nome Giovanni, alloggiasse in
sua casa, nel 1419. il viceré di Napoli. 6 Fa quindi menzione anche del figlio di questo Gio-
vanni, Carmignolo, il quale apostrofo sulla pubblica via Cecco III degli Ordelafn, perchè
gli rendesse il padre che per odio di Ugo Rongone, governatore dell' Ordelafn, era stato di
notte tempo arrestato e trucidato in carcere. 7 Poi a pag. 243, sempre il Cobelli, ricorda
per la prima volta Tommaso Palmezzano, che era partigiano di Cecco Ordelafn, come più
tardi lo fu di Caterina Sforza e di suo figlio Ottaviano. Il Bonoli anzi racconta che per
la morte di Girolamo Riario, Tommaso Palmezzani che era segretario di Caterina, ebbe
insieme a Checco Paolucci, capitano della guardia, per sommo favore, salva la vita. b

Nobilumi Virorum, videlicet Ordelaphi et Almerici
eius fratris, et Arlotti, Paliani, et Bosii, et Loncii,
et Aioli, et Ioannis Tebaldi, et Ioannis Palmecani
et Arnustri et Travalioli. et Petri Fulcherii, et Hu-
gonis G-ualteroli. et Orlandi Petri Gotii et aliorum
plurium. et mei Bertami Livien. Not. „ (Libro Biscia,
ibi. 89 verso, in Ardi, di S. Mercuriale, oggi storico
del comune di Forlì").

1 " Diacetum Ioannis Palmegani. Constat me Do-
minimi Guarnerium abbatem Sancti Mercurialis re-
cepisse a te Ioanne Palmecano tres soldos lucenses
prò pensione quatuordecim Annorum preteritorum
et prò viginti duobus annis futuris, scilicit unum
Lucensem prò quolibet anno prò Dominibus tuis
omnibus de Campostrina, et Clausura tua de Casa-
melsi, et de Plegadico et Caviola et prò omnibus
aliis tuis possess. praedictis et omnes quas liabeo
in Ti viuite vel extra teneo ab hoc Monasterio in
emphiteosi ei que mihi obvenerunt ex aliqua causa,

et de cetero solvam dictam pensionerà. Ego et uhm
liberi et eredes tempore consueto de omnibus dictis
possessionibus et casamentis per manum Bertami
Xpi. grati a Livien. Not. scripta rogatu ambarum
partium ut superius legitur. Mengus, Rusticellus Pe-
dice, Piccolus Borra ad hoc terminimi rogati fue-
runt, sub anno millesimo centesimo octuagesimo
nono, die vigesimo tertio mensis Martii, Ind. septima
in Monasterio predicto „ (Arch. di S. Mercuriale, in
Libro Biscia, fol. XXI verso).

2 P. Bonoli, Storia di Forlì, ed. 2a, voi. I, p. 159.

a Bonoli, op. cit., voi. I, p. 379.

4 Cobelli, Cronache, pubblio, per cura della Dep.
di stor. patria, Bologna, 1874, p. 179.

5 Ivi, p. 193.
,; Ivi, p. 227.

7 Ivi, p. 229.

8 Bonoli, op. cit., voi. II, p. 236.
 
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