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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. III
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0271

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RECENSIONI 229

arrivato a Roma potè esser adoperato come aiu- giche nel fregio, in esse si palesa per la prima
tante dal Bramante), ma essersi anche appropriato volta nell'evoluzione del nostro maestro l'influenza
certe singolarità nella composizione, nelle forme, 1 di Raffaello. Se non che per raggiungere l'ideale
nel panneggiamento, che Francesco stesso aveva ambito sono insufficienti le sue forze, e pare man-
preso a prestito dalla scuola fiorentina. Il nostro au- cargli il coraggio di far gli ultimi passi decisivi
tore ravvisa presso il Peruzzi, inoltre, l'influenza di- verso la meta prefissa. " Ovunque scorgiamo emo-
retta di quest'ultima, e ne adduce come prova non zioni e sentimenti delicati, la facoltà di raccontare,
solo le scene raffiguranti le fatiche di Ercole sulla ' più gusto che energia nel modo di collocare e muo-
volta della sala di Galatea, ma più ancora quelle del vere le figure, lo studio d'infondere alle vedute di
fregio nella camera attigua alla loggia di Psiche : paesaggio un certo sentimento, un concento deter-
in tutte queste figure e composizioni è manifesta ! minato ; ma tutte queste qualità sono (piasi velate
l'influenza, anzi l'imitazione, di pitture e sculture dalla preoccupazione di un' indole d'artista atta
analoghe del Poliamolo, e vi si trovano qua e là molto più a risentire con delicatezza quanto hanno
pure utilizzate le figure di studio (Actfiguren) del ; creato altri che a creare essa stessa. „ Del resto
Signorelli. Per ultimo l'autore analizza l'influenza l'influenza dell'Urbinate, a cui si accennò testé,
tanto efficace che il Sodoma ebbe sullo stile pitto- non si rivela soltanto nelle pitture in discorso :
rico del Peruzzi, influenza che si palesa in modo la troviamo, e più sviluppata ancora, negli affreschi
più spiccato nelle piccole scene raffiguranti guer- della Cappella Ponzetti e nella Visita della Ver-
rieri, sacrifizi, allocuzioni, ecc., dipinte in chiaro- gine al tempio nel coro di Santa Maria della Pace,
scuro sulla volta della stanza d' Eliodoro, nello ambedue opere eseguite negli anni 1516 e 1517, e
stesso tempo che il Sodoma ornò di pitture di si- : la riscontriamo già prima, in grado meno spiccato,
mile maniera la volta dell'attigua Stanza della Se- j nelle quattro scene del testamento vecchio sulla
gnatura, e che si tradisce pure nei pochi avanzi ' volta della Stanza d'Eliodoro, dipinta nel 1512
conservati dalle rappresentazioni di trionfi antichi e 1513. Fra queste due date, cioè fra il 1513 e 1516,

i stampa in chiaroscuro intagliata su disegno del sono dunque da collocare le pitture nel Salone della

Peruzzi da Ugo da Carpi, Vas., V, 422 ; disegno Farnesina, mentre la volta della Sala di Galatea,

del trionfo di Tito nel Louvre copiato da un ori- che non tradisce in nessun segno l'influenza di

ginale del Peruzzi da uno degli allievi del Francia) Raffaello, deve aver avuto origine fino dal 1511,

trattate dal Peruzzi con tanta maestria da procac- appena terminati i lavori di costruzione della villa,

ciargli presso i contemporanei somma gloria (Vas., principiati nel 1509.

IV, 593 e 595). Giustamente vengono esclusi dal In un'appendice al suo studio l'autore tratta

novero di simili opere del nostro artista gli affre- del taccuino del Peruzzi conservato nella biblio-

schi nelle sale dei Fasti e delle guerre puniche nel teca comunale di Siena, separandone i disegni au-

Pal. dei Conservatori, e viene provato essere il tentici da quelli di due o tre altri autori, due sco-

prodotto d'un pittore umbro di molto minore levatura. nosciuti, il terzo A. M. Lari detto il Tozzo ; de-
Nel seguente capitolo l'autore tratta delle pit- ' terminandone il carattere come libro di schizzi, nel

ture decorative nel cosidetto Salone del primo quale il maestro rilevò monumenti antichi e mo-

piano. Sono esse il primo esempio della " pittura derni, che gli parevano meritar attenzione, notò le

a prospettiva „ (Prospektmalerei) che poi nello stile proprie idee architettoniche e pittoriche, e disegnò

decorativo del Cinquecento e Seicento occupa un pure studi sul vero ; e fissandone il tempo in cui

posto tanto prevalente, e confermano esse senza fu composto, fra gli anni 1503 e 1524, cioè presso

lasciar il minimo dubbio quanto già era da scor- a poco durante tutto il tempo del suo soggiorno

gere nella volta della sala di Galatea, vale a dire a Roma. Essendo fin oggi scarsissime le notizie

che nel Peruzzi si sviluppò sempre più l'architetto.
La decorazione di cui si tratta, non poteva essere
concepita da un maestro che non si occupasse di

pubblicate sul taccuino in discorso, il presente con-
tributo per la conoscenza di esso merita la rico-
noscenza speciale di quanti prendono interesse agli

altro se non di pittura figurativa (Figurenmalerei). avanzi di si.mil genere dell'attività artistica dei
Ella, invece, è la creazione di un' imaginazione av- | grandi maestri del Rinascimento.

vezza da lungo tempo a pensare e ad esprimersi " in
modo architettonico. „ Quanto alla parte figurativa,

Ci congratuliamo col giovine autore, e gli au-
guriamo di proseguire con pari successo i suoi studi

cioè alle deità nelle nicchie ed alle scene mitolo- sulla storia dell'arte. C. De Fabriczy.
 
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