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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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Malaguzzi Valeri, Francesco: La chiesa ed il portico di San Giacomo in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0363
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FRANCESCO MALAGUZZI VALERI

grande in San Giacomo, più lire 150 per edificare un altare in onore della Beata Vergine
e per provvederlo di libri.

1340. 22 ottobre. Alberto Vicini, notaio, lascia al convento cento lire per un altare.

1340. — Francesco Paleotti fa costruire l'altare di San Giovanni Battista.

1344. 30 marzo. Giovanni Magnani lascia in obbligo ai suoi eredi di fabbricare in
San Giacomo una cappella, come aveva già fatto suo padre.

1345. 17 agosto. Pietro Manzoli fa testamento e lascia una pezza di terra, col rica-
vato della quale i frati di San Giacomo facciano dipingere in Sem Giacomo nel maro posto
dopo l'altare della B. V____ cioè dal lato di dietro in un muro al presente imbiancato, le se-
guenti figure :

la Beata Vergine ;

gli Apostoli Santi Pietro e Paolo ;

Santa Petronilla, e provvedano la sagrestia di una pianeta ed altri arredi.

1346. 25 gennaio. - - Per ordine degli eredi di Mina Boccadiferri-Sabbadini si costruisce
un altare in onore di San Giovanni Battista e di Santa Maria Maddalena. (Maestro Dome-
nico da San Vittorio fece guastare questo altare per fabbricarvi sopra Vorgano. Nota in margine).

1348. 21 luglio. - Francesco Paleotti lascia una dote all'altare già costrutto di San Gio-
vanni Battista e ordina se ne faccia un altro a sue spese.

1355. Guiduccio di Bartolomeo lascia duecento lire di moneta bolognese per edifi-
care un altare ad onore di Dio, della Beata Vergine e di San Pietro apostolo, ornato di
marmi. {Questo altare è quello che fu poi sostituito da quello Poggi. Nota in margine).

1357. 31 marzo. Alberto Casali, notaio bolognese, lascia al monastero una somma
per far dipingere alcune figure bellissime, nel chiostro. Vuol esser seppellito nell'altare che egli
stesso aveva fatto costrurre e ornare di cose bellissime, di calice d'argento dorato^ di para-
menti, pulii, pianete... e per servizio dell'altare un messale nuovo ch'esso ha fatto scrivere
et miniare in carta pecorina con una tavola bellissima dove è dipinta la storia della beata
Caterina.

1361. 23 aprile. Madonna Giovanna di Coruccio Basacomari dispone nel suo testa-
mento che si costrugga in San Giacomo una cappella dedicata a Sant'Antonio o a Santa
Caterina, con un altare ornato di marmi.

1362. 27 agosto. Nicolò de' Bisanelli lascia lire 12 al convento per far dipingere
la imagine della Madonna nel chiostro dei morti nel muro contro alla sua sepoltura.

1362. 10 settembre. Facino di Giovanni, da Lucca, mercante in Bologna, tra i
molti legati lascia al convento di San Giacomo lire 175 per far dipingere una gran tavola
per l'aitar maggiore. {La sua sepoltura fu presso il pilastro sinistro dell'aitar maggiore. Nota
in margine).

1374. 19 febbraio. Madonna Besia, moglie di Musotto dei Sabbatini, lascia al con-
vento lire 300 per la costruzione di una cappella nel capitolo.

1382. 15 marzo. Madonna Franceschina degli Azzoguidi lascia una somma in dote
a un altare recentemente costrutto nella chiesa di San Giacomo e stabilisce che si debba
fabbricare un sepolcro vicino al detto altare.

1385. 6 febbraio. ■ Francesco Capelli lascia in testamento .che coi propri beni si
costruisca un altare.

1399. 12 ottobre. Andrea da Flagnano ordina nel suo testamento che si costruisca
un altare sotto il nome di Sant'Andrea.

1407. Giovanna Bartoletti, moglie del giureconsulto Tommaso Angelelli, fa co-
strurre la cappella di San Tommaso e San Nicolò.

1408. Giovanni Manfredini da Calcina fa costrurre a sue spese la cappella dei
Santi Cosma e Damiano.

1408. Giovanni e Giacomo dei Cari fanno costrurre a loro spese l'altare della
Santa Croce.
 
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