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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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Calzini, Egidio: Marco Palmezzano e le sue opere, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0400

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MARCO PALMEZZANO E LE SUE OPERE 357

crediamo che altri prima notasse mai tale graziosa pittura, la quale oggi disgraziatamente
non sapremmo dire ove si trovi. 1

In casa Regoli esisteva una piccola tavoletta con Cristo in croce, la Vergine e San
Giovanni, a' piedi, portante la stessa data.2 Anche del 1615 è, insieme ad altre sue due ta-
vole, nella R. Galleria di Berlino (quantunque il Liermolieff'3 scrivesse che nessuna opera
del Palmezzano esiste in quella superba raccolta d'opere italiane) una Resurrezione di No-
stro Signore, figura al tutto nuda, tranne che ai fianchi coperti da un bianco lino, con la
croce nelle mani. Nel fondo, il solito paese nel quale vedonsi, in distanza, due apostoli e
due sante donne in cammino. V è il nome del Palmezzano e la data M°cccccxv. 4

La seconda tavola presso la medesima Galleria ricorda assai un bel frammento posse-
duto qui dalla famiglia Rossi di San Martino in Strada, e di cui parliamo più oltre. In
questa di Berlino è il nome del Forlivese, ma al posto della data è solo il M°____ Il Bam-
bino, benedicente sulle ginocchia della Madre seduta in trono, stringe sulla sinistra alcune
spighe di frumento ; ai lati, la solita composizione simmetrica dei quattrocentisti ; San Gi-
rolamo a destra e Santa Barbara a sinistra. Il terzo lavoro, come notammo, è quello del 1508.
Così nella Galleria Weber di Amburgo ammiransi due tavole del Palmezzano, alquanto
grandi; la maggiore, figura la Madonna col Bambino, sotto un arco incrostato a mosaico,
nel campo, un bel paese e cielo luminoso; alla sinistra San Pietro, all'altro lato San Gio-
vanni. Nella composizione e ne' tipi delle figure si riscontrano reminiscenze della scuola
veneziana. Peccato che il dipinto sia stato ritoccato e il cartellino rifatto. Attualmente vi
si legge: Marcus Palmazanus R. Foroliviensis pinsebat. Nessuna data. L'altro rappresenta
anche la Madonna in trono col Bambino seduto sulle ginocchia di lei; dietro la testa della
Madonna è un panno rosso; indietro, a destra e a sinistra, rupi ed alberi scheletriti. In un
gradino del trono è il cartello con la leggenda in parte ritoccata: marchvs palmegianvs

pictor foroliviensis paciebat. mcccccxv.

Le due tavole hanno le figure grandi tre quarti del vero; e la prima è posteriore alla
seconda, ma non è presumibile conoscerne la data con qualche esattezza. Per la descrizione
di questi due quadri che non abbiamo veduti, ci atteniamo all' articolo del signor Fritz
Harck (vedi Archivio Storico dell'Arte, anno IV, p. 84).

L'anno seguente dipinge per la chiesa dei Domenicani di Bertinoro una Sant'Elena;;)
e una Sacra Famiglia, ora dei marchesi Albicini, tra le più vaghe e più gentili cose che
del Forlivese si conoscano. La tavoletta misura m. 0.58 X 0.50 e conserva ancora la cor-
nice antica.

Nel volto soave di Maria, e più specialmente nell'acconciatura sua graziosa e forte-
mente colorita ricorda il buono e candido Cima. Più indietro, nello sfondo, vedesi San Se-
bastiano legato a un tronco d'albero; il quadro è condotto con l'abituale diligenza e non
è esagerato dire che tra i lavori del Palmezzano, questo quadretto è proprio un gioiello.
Raccontano gli eredi che il principe Girolamo Napoleone desiderasse portarla in Francia,
offrendo in cambio la bella somma di venticinque mila lire ; ma il proprietario non la
volle cedere. Di questo stesso anno si ha memoria di un dipinto di soggetto pagano, forse
l'unico che dipingesse il nostro Marco, rappresentante Giuditta; lo possedeva l'abate Ia-
copo Facciolati nella sua raccolta di quadri in Padova. La tavoletta porta la solita iscri-
zione e la data M°CCCCCXVI. Il chiarissimo cavalier G. Carotti, segretario della R. Ac-

1 Da un mss. del Casali, amicissimo del commer-
ciante Figna. Non mancano qui vecchi del paese
che videro la stessa tavoletta, ma nessuno seppe
dirci a chi fosse venduta.

2 Milanesi, nota cronol. citata.

3 Le opere dei maestri italiani, ecc. Bologna, 1886,
p. 62.

Archivio storico dell'Arte - Anno VII, Fase. V.

4 Milanesi, nota cit.

5 Passò in cpiesto secolo a' fratelli Eomagnoli, ora
è nella Pinacoteca di Porli (125), ma è peccato che
anch'essa sia stata del tutto ridipinta. Oggi a mala
pena si riconosce per opera del Palmezzano, mentre
in origine doveva essere assai bella.

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