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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0421

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b'KOENSIONI

iJ vero autore ci si vorrà palesare. Viene 'li seguito
poi il parere del signor Walter Armstrong, il di-
rettore della Galleria di Dublino, il quale ricorre
ad altro fra i discepoli di Giov. Bellini, v. a d.,
proporrebbe il nome di Nicolò Rondinello da Ra-
venna.

Conchiude l'autore del catalogo dichiarandosi
in favor© di Bartolomeo Montagna, trovando che
la composizione e la maniera si accordano assai
bene con la grande pala di quest' ultimo nella Pi-
nacoteca di Brera.

Tanta discrepanza intorno ad un'opera cosi com-
plessa e ricca di svariati motivi ha qualche cosa
di scoraggiante per chi si compiace riporre la
sua fiducia nei risultati della critica dell'arte,
dovendosene dedurre, o che gli autori dei di-
versi giudizi siano andati a tastoni in cerca
della esatta denominazione, o che l'opera per se
stessa non riveli tratti caratteristici sufficienti per
potere essere classificata con precisione. Ciò forse
potrebbe dipendere anche dallo stato del quadro
che difficilmente sarà sfuggito al fato cui si tro-
varono assoggettati, per così dire, tutti quanti i
quadri antichi, quello cioè di avere rimesso o tutto
o parte del loro aspetto originale per opera dei
ristauratori. Premesso tutto ciò io vorrei pure az-
zardare una proposta intorno alla grande tela di
Glasgow di che si ragiona, per quanto temerario
si abbia a ritenere un giudizio basato sopra una
mediocre fotografia. Dunque, o io m'inganno, o mi
pare scorgervi degli indizi accennanti a un pittore
del genere del veneto Rocco Marconi. In proposito
mi appoggierei principalmente sulla figura del San
Pietro, quella che si vede all'estremità sinistra. 0
non vi è in essa una notevole affinità di tipo con
quella di un altro San Pietro autentico del Mar-
coni, quello cioè che apparisce, in espressione di
estasi quasi analoga, nella sua nota pala di San Gio-
vanni e Paolo in Venezia? 1

Anche il tipo del San Giovanni è quale credo
avere riscontrato in altri dipinti dello stesso buon
colorista. La sinistra di lui protesa colle lunghe
dita non trova un certo riscontro in quella del Cri-
sto benedicente nel quadro suindicato di Venezia?
Crederei che anche i panneggiamenti delle figure
in origine (ora forse rammolliti dal ristauro) sa-
ranno stati simili nei due quadri negli andamenti
delle pieghe, e così pure il fondo a paesaggio coi

1 Nel cartellino quivi L'autore ha segnato il nome: RO-
CHVS MARCONVH.

suoi fronzuti alberi pendenti. Comunque sia, pia-
cerai porgere qui unite le riproduzioni dei due qua-
dri, sia per far conoscere la bella composizione di
quello di Glasgow, sia perchè altri veda se c' è
qualche fondamento nel loro confronto (fig. 1 e 2).

Più importante problema sarebbe quello offerto
da un dipinto rappresentante l'Adultera condotta
davanti a Gesù Cristo e che viene attribuito al
Giorgione. A detta del direttore della Galleria esso
è molto più profondo e splendido di colorito che
non l'analogo soggetto appartenente alla Galleria
dell'Accademia Carrara in Bergamo, da lui pure
osservato, e mostrerebbe maggiore spirito di quello.
; Egli si dichiara convinto inoltre, come si compiace
di scrivermi, che colui ch'ebbe a dipingere il noto
Concerto del Salon carré al Louvre è stato pure
l'autore del quadro di Glasgow. Rimarrebbe allora
da ritenere che l'originale di Giorgione a Glasgow
fosse stato mutilato all'estremità destra per lo pas-
sato, mentre in quello di Bergamo, che sarà una
copia, l'Adultera comparisce tutta intiera e dietro
lei evvi un uomo di più. Di ottimo effetto appa-
riscono nella riproduzione fototipica altri duo qua-
dri veneti, cioè due ben composte Sacre Famiglie
> in aperta campagna, l'una registrata per opera di
I Bonifacio Veronese, al quale certamente non ap-
partiene, mentre apparisce di un tono più argen-
tino di quello che sogliamo trovare ne' suoi dipinti,
l'altra generalmente ritenuta per opera originale
di Tiziano.

Anche i Fiamminghi e gli Olandesi sono bene
rappresentati, come già basterebbero a dimostrarlo
le illustrazioni grafiche inserite nel catalogo. Vo-
gliamo rilevare fra questi due quadri almeno, che
trovano i loro riscontri fra noi, cioè in primo luogo
una Madonna che dà il seno al Bambino seduta ac-
canto ad una ornata fontana zampillante, che viene
indicata quale originale di Giov. Gossaert da Ma-
buse in confronto di analogo antico dipinto della
Ambrosiana a Milano, e il ritratto di Rembrandl
da sè stesso, molto simile per lo meno ad altro
ritratto, per verità alquanto più triviale, apparte-
nente al Museo artistico municipale di Milano.

E con ciò, ben inteso, non abbiamo neppure
sfiorato la Galleria di Glasgow.

* * *

Dal catalogo compilato dal dott. Frinirne! ap-
prendiamo che una ragguardevole raccolta si trova
pure nella remota capitale della Trans il vania. An-
che questa deve la sua origine ad un legatario be-
 
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