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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0428

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MISCELLANEA

Il libro di preghiere della duchessa Bona
di Savoja, ora al British Museum. — Un'altra
gemma di quel tesoro d'arte che gli Sforza avevano
accumulato nel Castello di Milano, è andata da pochi,
mesi ad attestare, in un Museo straniero, gli splen-
dori dell'arte milanese nella seconda metà del quat-
trocento : ed è un piccolo libro di preghiere, che
quasi si può nascondere col palmo della mano,1
eppur racchiude nelle miniate pagine in pergamena
tutto il fascino e la genialità di quell'epoca, che fu
così propizia per tutte le estrinsecazioni dell'arte.
Chi ne fu l'ultimo proprietario — M. John Malcolm
of Poltalloch, il fortunato possessore di una col-
lezione d'arte di fama mondiale — era così geloso
del possesso di quella meraviglia d'arte, da sottrarla
all'ammirazione degli studiosi ; cosicché fu solo
in sèguito alla munifica donazione di quella rac-
colta fatta al British Museum, nello scorso anno,
che il libro d'ore della duchessa Bona potè real-
mente entrare a far parte del patrimonio messo a
disposizione delle indagini e della critica di quanti
si affaticano a sviscerare un momento storico del-
l'arte che — malgrado le continue dispersioni e
distruzioni cui andarono soggette le sue mani-
festazioni - - ci serba ancora tante gradite sor-
prese.

Una descrizione, la quale volesse rilevare tutte
le meraviglie d'arte di questo libro, ci obblighe-
rebbe ad eccedere i limiti impostici di un semplice
e sommario cenno : si tratta di 64 pagine intera-
mente e finamente miniate, ognuna delle quali è
un quadro, con tutta la grazia e la geniale ele-
ganza del quattrocento : si tratta di 139 pagine
adorne di fregi, nei quali le forme ornamentali più

1 Le pagine in pergamena misurano centimetri 10 in lar-
ghezza e cent. 15 in altezza.

pure e più caratteristiche di quest'epoca, si intrec-
ciano a figure di angeli e di putti, allegorie ed
imprese della più delicata esecuzione.1

Sfogliando quelle pagine le domande si affol-
lano alla mente : fu veramente questo libricciuolo
nelle mani dell' infelice duchessa ? Quando, e da
chi fu eseguito? Quali vicende ebbe ad attraver-
sare con tanta fortuna, dal giorno in cui varcò
per l'ultima volta, cinque secoli or sono, la soglia
del Castello di Milano, sino al momento in cui en-
trava nelle vetrine del British Museum, in quei
giorni stessi nei quali, dopo cinque secoli di oblio,
| riapparivano le traccie della decorazione di quella
cappella ducale, nella quale Bona di Savoja pregò
fissando gli occhi su quelle pagine preziose ?

Che questo libro di preghiere sia stato ese-
guito per Bona, ci risulta indubbiamente dal fatto
di trovare in varie pagine, sia negli intrecci or-
namentali dei fregi, sia nel fondo architettonico
delle composizioni le scritte diva bona, bona dvc,
b. m., ed altre: si aggiunge, come attestazione non
meno decisiva, la rappresentazione dell' impresa che
Bona ebbe a prediligere, al punto da adottarla
nel rovescio delle monete recanti la propria effigie:
la fenice col motto " sola fa[c]ta solimi deum sequor. „

Nessuna data ci accerta l'anno nel quale quelle
miniature vennero eseguite: il breve periodo in
cui Bona fu duchessa e reggente, e- cioè dall'anno
1408 al 1480, delimita già l'epoca dell'esecuzione :
ma un'altra circostanza viene opportunamente a
restringere maggiormente quei limiti. In una delle
pagine miniate, è rappresentata la imagine di San-
t'Alberto, in atto di predicare al popolo : e poiché

1 I foglietti complessivamente ammontano al rilevante
numero di 348: questo libro d'ore presenta la particolarità
di non essere preceduto dal calendario come anticamente si
usava.
 
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