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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. VI
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Gianuizzi, Pietro: Giorgio da Sebenico: architetto e scultore vissuto nel secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0483

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4 lo

PIETRO (HANUIZZI

20.

23 giugno 1487.

Archivio suddetto, atti a rogito di Giacomo Alberici, notaio anconitano, protocollo dogli anni 1486-87
c 88, c. 7!).

Mandato col quale Paolo figlio di Giorgio da Sebenico nomina a suo procuratore
Nicolò di Bartolomeo de Scacchis di Ancona nella lite che, nella sua qualità di figlio ed
erade del detto Giorgio, ha od è in procinto di avere contro i frati, gli operai ed i sindaci
della chiesa di Sant'Agostino d'Ancona avanti monsignor Benincasa dei Benincasa, vescovo

per la prima volta pubblicato nel 1888 a carte 321
del 1" voi. di epiesto Archivio Storico) beatissime uirginis
de laureto quoti digniori structura ornare instituimus.

2" Che lo stesso cardinal Barbo, poi Paolo II,
per essere veneziano e vescovo di Venezia, molto
facilmente, fin da prima che capitasse per l'accennata
occasione in Ancona, dovea, fors'anche da più anni,
conoscere, Giorgio da Sebenico, il quale in Venezia
appunto avea studiato, aveva tolto moglie, e posse-
deva case, e per l'età di pochissimo avanzata più della
sua poteva anche essere stato condiscepolo di lui.

3° Che il medesimo Barbo, allorquando nel 1464
capitò in Ancona, più che probabilmente vi dovè
ammirare le facciate del palazzo Benincasa e della
Loggia de' Mercanti e la porta di San Francesco
delle Scale, già compiutevi da Giorgio e fors' anche
la iniziatavi porta di Sant'Agostino, opere tutte si
vivamente ritraenti il gusto architettonico, allora
in voga nella sua Venezia, e specialmente la terza
ricordante la famosissima porta del Palazzo dogale
detta della Carta che Giovanni Bon padre e Barto-
lomeo figlio aveano presa nel 1438 a scolpire e in
breve, forse pur con l'aiuto di Giorgio, avevan finita.

4° Che Giorgio facilmente dovea essere noto ad
esso Barbo come architetto valentissimo, per la già
ben oltre sviluppata fabbrica del duomo di Sebenico
e per la recente chiamata di lui fatta dal Senato
di Ragusa allo scopo di affidargli la riparazione e
ricostruzione del palazzo di quel Rettore e della torre
allora detta di Minze, presentemente Minieta.

5" Che nel surripetuto anno 1464 e per gli altri
sei anni consecutivi, non solo non è nota la pre-
senza nella Marca e dintorni di alcun architetto ec-
cellente al pari di Giorgio, ma neanche di alcun
altro che, almeno per poco, al suo merito si appros-
simasse.

6° Clic il Barbo, prima di partir da Loreto per
Roma, affine di ordinarvi il nuovo tempio monu-
mentale, ebbe certo bisogno di aver subito presso
di se un molto sapiente architetto, e Giorgio trova-
vasi nella vicinissima Ancona.

7° Che la pianta della cattedrale di Sebenico,

nella disposizione e proporzione specialmente delle
sue tre navi, ritrae molto di questa del tempio lore-
tano ; e, se avesse le braccia prolungate, come la te-
stata della sua croce che finisce con tre absidi precisa-
mente al pari della testata e delle braccia di questo,
dovrebbe dirsi più piccola sì, ma di forma presso
che eguale.

8° Che la porta di Sant'Agostino d'Ancona,
quantunque allogata nel 1460 a Giorgio, benché egli
non abbandonasse definitivamente quella città se non
nel 1471, ad anno inoltrato non restò da esso finita.

9° Che, se Giorgio nel 1464, dopo l'esaltazione
del Barbo al papato, dovè passare a Ragusa e trat-
tenervisi per vari mesi del 1465 e quindi nell'anno
medesimo tornò a Sebenico, nel 1466 passò di là a
Pago e a Ossero per le opere di cui dietro si è
parlato ; nel 1467 assunse bensì a Pago la costru-
zione della cappella di San Nicola, ma nel contratto
stabilì di farla eseguire in sua vece dal suo allievo
Radmillo ; e, tornatosene a Sebenico, non si sa se
vi s'intrattenesse più oltre dell'aprile, ovvero si re-
casse di nuovo in Ancona.

10° Che, la quitanza fatta a Giorgio da Pietro
Radinovich nel 1468, non si sa in qual mese, in
Sebenico, resta ignoto se ivi dallo stesso Giorgio
fosse di persona accettata o per mezzo di procu-
ratore.

11° Che la fabbrica del tempio loretano fu in-
trapresa nel 1468 piuttosto avanzato.

12° Che nel 1469 Giorgio apparisce soltanto in
Ancona e per un unico atto ; ma non mai in Se-
benico.

13° Che nel 1470 lo stesso Giorgio riapparisce
di nuovo in Ancona, ma soltanto per un atto e lo
si sa antecedentemente nel maggio dell'anno stesso
in Roma incaricato di trattare innanzi a Paolo II la
causa sorta sull'attribuzione delle elemosine del ve-
scovo di Sebenico, Vignaco, defunto nella città di
Porto.

14° Che nel 1471, riapparso Giorgio durante
l'aprile col presente atto per l'ultima volta in An-
cona e morto il 28 luglio improvvisamente in Roma
 
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