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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0544

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496

CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

namento o in deposito, perchè in questi luoghi
non si raccoglie quel che vai meno, togliendone
quel che vai più e collocandolo subito nella Gal-
leria stessa, in surrogazione degli scarti ?

Per raggiungere questo scopo, corto è neces-
sario qualche grave sacrificio di denaro e di la-
voro ; ma quando si è iniziata un' Istituzione di
tanta importanza e di vivente carattere nazionale,
quando già molto si è speso, quando infine si ha
la fortuna di non avere speso invano, poiché è in-
negabile che la Galleria''possiede opere bellissime,
l'economia, meglio che nel risparmio immediato del
denaro e del lavoro, può e deve consistere nel fal-
si che denaro e lavoro rechino il maggior profitto
possibile.

*
* *

Il pittore Lorenzo Valles, decano della colonia
artistica spagnuola in Roma, ha compiuto una tela
decorativa per un. salotto del principe Odescalchi.
In questa tela egli ha ripetuto, sviluppandolo, un
suo quadro rappresentante le feste date in Roma
nel cortile del cardinal Riario all' annunzio della
presa di Granata. Il Valles ha dipinto a finto

arazzo, ottenendo il migliore effetto col metodo più
semplice, cioè diluendo il colore a olio in essenza
di trementina e pennelleggiando come per l'acqua-
rello, senza mai corpo.

Il cardinal Riario, all'epoca dell'ultima disfatta
dei Mori in Andalusia, non possedeva ancora lo
stupendo palazzo detto della Cancelleria e attri-
buito a Bramante ; abitava invece là dove ora sorge
il palazzo Altemps. Il Valles, non potendo per la
sua scena giovarsi del sontuoso cortile di questo
ultimo edificio, perchè esso è posteriore alla vit-
toria di Ferdinando il Cattolico, cercò lungamente
e trovò infine un altro cortile di modesto e buono
stile quattrocentesco in un'oscura casa di Traste-
vere; lo svolse secondo i bisogni della composi-
zione, vi aggiunse un loggiato in carattere, e riu-
scì in tal modo a dare il fondo conveniente alla
festa cerimoniale ch'ei doveva rappresentare.

Il quadro, o meglio il finto arazzo, è dipinto
con sobrietà e cura intelligente, decorativo senza
sfarzo, grato piuttosto a chi lo esamina anziché a
chi vi cerca un effetto di primo sguardo.

U.

Vbllicati nelVARCHIVIO STORICO DELL'ARTE sono riservati tutti i diritti
di proprietà letteraria ed artistica per V Italia e per Testerò.

Domenico Gnoli, Direttore responsabile

Roma - Tip. dell'Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-a.
 
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