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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. I-II
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Supino, Igino Benvenuto: Giovanni Pisano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0052

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GIOVANNI PISANO

I piace dichiararlo subito : non è nostra intenzione,
illustrare l'opera intiera di Giovanni Pisano, e seguire
l'artista nelle varie manifestazioni della fecondità sua
meravigliosa; che anzi abbiam voluto limitare il nostro
studio ai lavori da lui lasciati in patria, non pochi o
di non poca importanza, togliendogli quanto non gli
spetta, e soffermandoci su quelli invece che veramente
ne conservano l'impronta caratteristica.

Questa conveniente e necessaria opera di selezione
che noi cosi imprendiamo, ci darà modo da ultimo di
stabilire con più sicurezza se certi lavori possano vera-
mente credersi di lui, e in specie taluni fra quelli che
si vorrebbero parti non dubbie dell'importantissimo per-
gamo, un tempo esistente nella nostra chiesa maggiore.
Intorno al qual monumento noi già pubblicammo tutto quanto poteva riferirsi alla storia e
alle vicende sue;1 ma quel che allora non osammo affermare assolutamente, riguardo alla
sua originaria configurazione, oggi, mercè nuove e coscienziose ricerche, possiamo con maggior
sicurezza asserire, rendendo così più compiuta l'opera nostra intorno all'artista pisano eia
prezioso capolavoro da lui lasciato in patria.

I.

«Ebbe, fra gli altri, Niccola un figliuolo chiamato Giovanni: il quale, perchè seguitò
sempre il padre, e sotto la disciplina di lui attese alla scultura e all'architettura, in pochi
anni divenne non solo eguale al padre, ma in alcuna cosa superiore; onde essendo già
vecchio, Niccola si ritirò in Pisa, e lì vivendo quietamente, lasciava d'ogni cosa il governo
al figliuolo ».2 Così lo Storico aretino si esprime intorno a Giovanni Pisano, e il giudizio
di lui ci pare uno dei più sereni e più giusti ch'egli abbia mai dettato. Ma in questo non
sono gli storici concordi ; affermando alcuni fra Niccola e Giovanni esservi divario e distanza
grandissima d'ingegno e di sapere; non capace il figlio d'intendere le più squisite finezze
deWarte così famigliari al padre;3 o, mancante Giovanni del sentimento del bello e di quella
maestà e di quella calma che danno un così alto valore alle opere di Niccola.4

11 Muntz poi scrive, che in Giovanni Pisano tutto è duro e senza forma ponderata, e
aggiunge, che, artista irrequieto per eccellenza, non trovò tempo nemmeno di fermare il suo
sguardo sul regno animale.5 Cosicché il nostro maestro, che non intende nè sa rendere la

1 Archivio storico dell'Arte, anno V, fascicolo II, 3 Cicognara, Storia della scultura, voi. Ili, p. 214.

p. 65-94. * Perkins, Les sculpteurs italiens, voi. I, p. 84.

1 Vasari. Ed. Sansoni. Voi. I, p. 306. 5 IJistoire de l'Art pendant la Renaissance, p. 285.
 
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