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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. I-II
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Supino, Igino Benvenuto: Giovanni Pisano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0063

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igino benvenuto supino

che sorprende, ina tanto spirito così fino e così giusto di osservazione, che riesce all'artista
di renderci talvolta la natura, ci sia permessa la frase, con dolce brutalità. Il Perkins
afferma che gli specchi del pulpito nostro sono, rispetto a quelli di Pistoia, di una inferio-
rità che può spiegarsi con Petà avanzata di Giovanni; ma è vero questo? Lo vedremo
meglio a suo tempo; cerchiamo intanto di descrivere quest'opera d'arte, quale ci pare dovesse
essere, avanti che ce la riducessero a quell'inconcepibile miscuglio di sculture povere e insi-
gnificanti.

VI.

Che Giovanni Pisano lavorasse a un pulpito grande per il Duomo apparisce dai registri
di entrata e di uscita dell'Opera della Primaziale, e noi già abbiamo citati i documenti
che a questo pulpito si riferivano; 1 ricorderemo solo che cominciato nel 1303, fu finito da
Giovanni Pisano nel 1311, secondo l'iscrizione del pilastro del Duomo che suona precisamente
così : In nomine domini amen. Borghogno di Tado fece fare lo perbio nuovo lo quale

è in duomo cominciosi corente ani domini MCCCII fu finito in ani domini corente
MCCCXI del mese di dicienbre.

Nessuna particolareggiata descrizione del monumento si trova nelle antiche cronache
pubblicate o nei manoscritti che si conservano ancora negli archivi ; il Vasari, che ce lo
descrive come deve averlo visto, ci dice che « Nello di Giovanni Falconi diede a fare a Gio-
vanni il pergamo grande del Duomo, che è a man ritta, andando verso l'aitar maggiore,
appiccato al coro : al qual dato principio, ed a molte figure tonde, alte braccia tre, che a quello
avevano a servire, a poco a poco lo condusse a quella forma che oggi si vede, posato sopra
le dette figure, parte sopra alcune colonne sostenute da leoni; e nelle sponde fece alcune

storie della vita di Gesù Cristo ». Ma gli storici anteriori, e noi stiam con essi, non

sono d'accordo con la descrizione del Vasari e con quella del Koncioni, che anco maggior-
mente si estende sulla descrizione e illustrazione delle statue, le quali sorreggono il pulpito, e
sul loro simbolico significato. 2

1 Ardi, storico dell' Arte, anno Y, fase. II.

2 Crediamo opportuno ripetere qui, per maggior chia-
rezza del soggetto, la descrizione lasciataci dal Roncioni
libro III, p. 110):

« Questo pergamo è tenuto, per le molte figure che
« vi sono, oltradimodo bellissimo: ed è sostentato primie-
« ramente da una statua di marmo, che rappresenta la
« figura di Cristo benedetto, che ha sotto i piedi i quat-
« tro Evangelisti ; e da un'altra che dimostra la forma
« di san Michele Arcangelo: da due gran leoni, che
« sopra il dorso hanno due colonne, una di broccatello
« e l'altra di porfido : e dipoi, da due statue profane,
« che la prima dimostra un Ercole con la pelle del
« leone nemeo addosso (ed è talmente tenuto per cosa
« rara, che dà gran diletto ai riguardanti: ed hassi per
« fama passata e divulgata d'età in età, che questa figura
« fosse, con molte altre spoglie, portata l'anno MXXX
« di Cartagine), e la seconda una Pisa; la quale così fu,
« come ella sta, dai nostri antichi formata. Ma perchè
« chi la riguarda, possa il tutto comprendere (sebbene
« io mi allontano troppo dalla descrizione incominciata);
« la voglio circonscrivere, parendomi in un certo modo
« questo luogo molto a proposito. Si finge adunque Pisa

« una donna scalza, con una veste rossa e lunga fino ai
« piedi, con un manto azzurro, con corona d'oro in testa,
« con due aquile alate ai piedi della sua base; qual
« donna è retta da quattro statue, che mettono dette
« aquile nel mezzo. La prima è la Prudenza, la seconda
« la Temperanza, la terza la Fortezza e la quarta la
« Giustizia; ed è cinta da un cordone che le pende fino
« ai piedi, dentrovi sette nodi. Ha dall'orecchio destro
«un'aquila che le favella nell'orecchio, e sopra delle
«sue spalle un'altra aquila che si regge sopra di lei
« con l'ali aperte. Ha due putti, ai quali dà il latte, e con
« una mano tiene un leone per una gamba. Ora, tutte
« queste cose hanno grandissimo significato: e siccome
« io ho sentito dire da molti vecchi che mi dicevano
« avei'lo saputo dai padri loro, e quelli da altri loro
« antichi, e così in infinito; così narrerò queste signifi-
« cazioni, non vi aggiungendo nulla del mio. Principal-
« mente, i due putti allattati da lei, denotano la ferti-
« lità grande del suo tenitorio, il quale 6 bastante a
« nutrire i figliuoli suoi e gli altrui ancora; e perciò dà
« il latte a tutti e due. L'aquile che la sostengono (o in
« un certo modo, pare che ella si sostenti sopra di esse),
« dimostrano che Pisa ha per suo fondamento princi-
 
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