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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

DOI issue:
Fasc. I-II
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Jacobsen, Emil: Se il grande prospetto di Venezia sia da attribuirsi a Jacopo de' Barberi
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0118

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IL GRANDE PROSPETTO DI VENEZIA

109

Si può finalmente, e forse con maggiore probabilità, tirare in campo un quarto artista,
P Jacopo da Strasburgo più sopra nominato, in cui Antonio Ivolb poteva trovare ad un tempo
1111 disegnatore e un intagliatore per il suo prospetto.

In un articolo dell'esimio erudito di cose d'arte Federico Lippmann, Der italienische
Holzschnitt im XV Jahrhundert (Jahrbuch der K. preussisclien Kunstsammlung, V, 191)1 si
trova una riproduzione rimpiccolita d'un'incisione in legno di Jacopo di Strasburgo. In
essa si scorge un modellamento del corpo nudo, che è bensì più manierato, ma insieme più
acuto e più profondo di quello che ci presentavano le figure decorative e superficiali nella
veduta di Venezia. Ma probabilmente il disegno di questo intaglio non risale a maestro
Jacopo, ma invece ad un altro artista, clie lo compì sotto l'influenza del Mantegna.

Noi camminiamo qui sopra terreno incerto. Questo soltanto possiamo stabilire, che gli
argomenti con cui ultimamente si volle attribuire questo prospetto a Jacopo de' Barberi
non si sostengono.

Il caduceo su questo intaglio non dimostra nulla; e sull'asserzione che Antonio Kolb
conosceva un maestro Jacopo non si può fondare nessuna prova. E come punto più impor-
tante io osservo, che uno studio stilistico delle figure sul prospetto non conduce punto di
necessita ad attribuirlo a Jacopo de' Barberi.

Quando Fr. Lippmann opina che il carattere del disegno parla irresistibilmente del Bar-
beri, io non posso completamente seguire questo distinto conoscitore. 2 La mollezza e man-
canza d'ossatura nelle figure del Barberi, le ritroviamo bensì in quelle del prospetto: ma
una tale debolezza nella rappresentazione del corpo umano si riscontra presso molti artisti.
Il modo con cui l'incisione è eseguita è molto diverso. I tratti marcati, rapidi, secchi e a
foggia di virgole mi pare che tradiscano un temperamento artistico affatto differente dalla
maniera fìssa, sottile, lunga e parallela, che caratterizzano le incisioni autentiche del Bar-
beri. Mentre nelle deità dei prospetto è profusa una vita fresca ed ardita, le figure del Bar-
beri spirano soavità e mitezza.

Pur concesso che un intaglio in legno ammetta un trattamento diverso che non una
incisione in rame, e che il trattamento superficiale e fuggevole di figure che, al postutto,
sono applicate solo come decorazioni, possa esser naturale, l'accordo sembra tuttavia troppo
generale, e troppo grande la diversità, per potersi con sicurezza stabilire che il Barberi fu
davvero l'autore dell'opera in questione.

E nelle altre parti della veduta un tale accordo è ancora minore. Il Lippmann per-
sino scrive: «In notevole contrasto coll'indeterminatezza di queste e delle altre sue figure
stanno le teste quanto mai energiche e robuste degli otto «venti» che soffiano a piene gote,
nel cielo della veduta. Così pure appena si potrebbe ammettere che il Barberi, data la sua
potenzialità e il suo carattere artistico, abbia potuto eseguire con tanta perspicuità e acu-
tezza i particolari infinitamente architettonici e prospettivi della colossale veduta». 3

Insomma si deve lasciare allo studio dell'arte o di trovare ragioni migliori fondate e
per ora mancanti, per stabilire se Jacopo fosse l'autore della veduta, o di seguire altre tracce
nello stesso indirizzo per scoprirne il maestro.

Emil Jacobsen.

1 Questo lavoro notevolissimo è anche edito separa-
tamente.

2 Bisogna però ammettere che l'aspetto transalpino
delle figure accenna ad un artista dell' indirizzo di Ja-
copo de' Barberi.

3 « Im merkwiirdigen Gegensatz zu der Versehwom-
menheit dieser und seiner sonstigen Figuren stehen

die uberaus energievollen, markigen Kopfe der mit vollen
Backen blasenden acht « Winde » in den Himmelsge-
genden der Planansicht. Ebenso mochte man dem Konnen
und kiinstlerichen Charakter des Barbari von vorne
herein kaum zutrauen die endlosen architektonischen
und perspektivischen Details der kolossalen Veduto mit
solcher Scharfe und Klarheit durclizuarbeiten » (p. 203).
 
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