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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. III
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0234

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Anche di questo riordinamento si può leggere
un rendiconto particolareggiato nel volume delle
Gallerie nazionali italiane, fatto per cura del pro-
fessore Adolfo Venturi.

20 settembre.

« Firenze. — li IL Gallerie e Museo Nazionale. —
Furono acquistati per quel Museo nazionale alcuni
marmi scolpiti, già esistenti nella villa di Scilivano
presso Lucca. Sono importantissimi per la storia
della scultura medievale, in quanto che giudicando
dai loro stili, furono eseguiti intorno alla metà
del secolo xn da alcuno di quei maestri toscani
che lavorarono in Lucca, Pisa, Pistoia, ecc. I detti
marmi costituivano un fonte battesimale, di cui
manca soltanto la vasca. Questo Ministero, ricono-
sciuto la loro importanza, fino dal 1890 aprì trat-
tative di acquisto, le quali vennero a conclusione
soltanto ora, e mediante un equo compenso si è
potuto conservarli in Italia ».

4 ottobre 1894 :

Sotto la rubrica: Conservazione e restauro di
monumenti, troviamo la seguente interessante co-
municazione :

« Venezia. — Nella chiesa di S. Pantaleone esi-
stono tre merletti antichi (punto di Spagna), i quali
guerniscono altrettanti camini, e furono dai periti
stimati del valore di L. 2200. Quella fabbriceria
chiese al Ministero di grazia e giustizia il permesso
di venderli per pagare un vecchio debito. La Pro-
cura generale del Re in Venezia diede parere ne-
gativo, trattandosi di oggetto di alto valore arti-
stico. A tale conclusione si associò pienamente questo
Ministero della pubblica istruzione, perchè crede
dover suo d'impedire alle chiese di spogliarsi a
poco a poco dei cimeli d'arte che ancora rimangono
loro, e che non soltanto accrescono pregio alle
chiese in cui sono custoditi e decoro alle cerimonie
religiose, ma rimangono come vestigio della pas-
sata ricchezza e grandezza artistica, la quale illustrò
le varie regioni d'Italia, e sono ancora gloria della
patria comune.

Questi criteri devono essere tanto più rigoro-
samente applicati a Venezia, in cui fin dal 27 di
ottobre del 1412 il Senato decretava: Come ma-
nifestamente appare, per alcuni prelati', vescovi, ab-
bati, piovani et altri chieresi, spesse volte vien pi-
gnoracle, 'vendute et date per altro modo le cose delle
chiese, cioè calici, croci, libri et altre argenterie, over
cose pertinenti alle chiese con danno et detrimento

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delle chiese et vergogna della nostra terra. Delibe-
remo che qualunque imprestarci danari et torra in
pegno... over venderà alcuna de ditte cose, caza in
fallo di lire 25 per centenaro di quello che haverà
imprestado, over haverà esbursado ».

— Parimenti interessante a sapersi ò quanto
viene comunicato nel

Bollettino de\V 11 ottobre:

« Venezia - RR. Gallerie. — Quadri demaniali
depositati nelle chiese della provincia di Udine.

— Il senatore conte Antonino di Prampero, regio
ispettore dei monumenti udinesi, ha verificato l'esi-
stenza dei quadri demaniali tolti dalla R. Galleria
di Venezia e depositati in chiese od istituti della
provincia di Udine; e ne ha compilato un diligente
catalogo ».

18 ottobre:

Vi è fatto cenno di un dipinto nella chiesa par-
rocchiale di S. Giorgio in Porcia presso Pordenone,
in provincia di Udine, attribuito a un tale Fran-
cesco da Milano, pittore poco noto, che tiene del
fare dei veneti, quale un Palma e un Pordenone,
e di cui havvi in quella regione anche qualche
quadro segnato. Essendo in condizioni deplorevoli,
il Ministero lo fece restaurare. (Jn quale modo poi
non ci consta). 1

Passando alla Toscana ò annunciato come fatto
felicemente compiuto la vendita per L. 10 mila
delle statue barocche dei dodici apostoli, del Cristo
e della Vergine, che deturpavano la navata cen-
trale del duomo di Siena, restituita ora alla pri-
mitiva, castigata semplicità delle sue linee pura-
mente architettoniche.

25 ottobre:

Vi sono segnalati degli affreschi particolarmente
pregevoli del Pordenone nella chiesa di Martino
in Pinzano presso Udine, i quali dal conte G. U. Va-
lentini furono giudicati fra le migliori opere di
questo artista per lo straordinario vigore del colo-
rito e perchè condotti con una diligenza che in
altri suoi lavori non si riscontra; migliori ancora,
soggiunge, del bene noto affresco che decora la
chiesa di S. Valeriano nella stessa provincia di
Udine.

1 Di questo pittore fa menzione ulteriormente il Ca-
valcasene nella sua History of Painting in North Italy,
voi. II, pag. 174, 308.

Recentemente poi ha raccolto notizie intorno a lui
il dott. Gr. Biscaro di Treviso, le quali vengono pubbli-
cate in appendice al presente articolo.
 
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