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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. III
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0239

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230

MISCELLANEA

vata e la novità si limitano a un fregio a una
serie di medaglioni, di capitelli, a una cornice ; per
tutto il resto giovando le consuete forme posse-
dute dalle fornaci. Ma anche in quest'ultimo caso,
l'opera d'arte può accquistare un'insolita impor-
tanza.

Un esempio, sfuggito finora ai ricercatori anche
stranieri delle cose nostre, è esibito dalla casa

n. 123 in Borgo S. Pietro, situata cioè, in uno dei
quartieri più lontani e popolari della città.

La casa deve essere degli ultimi anni del se-
colo XV e giunse a noi molto malconcia dal tempo
e dagli uomini. Il primitivo portico fu ricostruito;
cadute o tolte via le terre cotte delle due finestre
a pian centro del piano superiore; guastissimo il
muro. Può nascere il dubbio ancora che si tratti
di un edificio incompleto fino dal suo tempo. Ri-
mane quasi intatto il cornicione superiore, di un
tipo consueto.

Ma è il fregio nella trabeazione ricorrente sotto
le finestre del piano primo che merita di essere
segnalato. Qui è la singolarità.

Questo fregio è costituito da una fila di for-
mette di terra cotta (m. 0.50 X 0-30 ognuna) tratte
di stampo da un modello unico, in cui l'artista
ripetè in creta, facendone copia esattissima, una

famosa incisione di Andrea Mantégna — la Costa
degli Dei marini. 1

Non dirò quanta grata sorpresa mi procurò il
constatare questo fatto che potrà dar motivo a
molte considerazioni.

Non tutta la scena composta dal Mantegna del
centro modellatore; ma solo lo scontro fra i due
numi che montati a dorso di cavalli marini si az-

zuffano battendosi l'uno con una mazza, l'altro con
un fascio di grossi pesci. Sono ommessi il Nettuno
che volge le spalle, l'Invidia che attizza la discordia
e l'altra figura che s'avanza come una specie di
cocodrillo.

Ma la selvaggia animazione della scena incisa
dal Mantegna è riprodotta sul bassorilievo in tutta
la sua potenza.

Non mi fu possibile trovare notizie dell'autore,
nè di chi faceva costruire la casa. Essa apparte-
neva nel secolo xvii ai Bordoni, famiglia di mer-
canti, di cui l'ultimo mori nel 1716.

Del fregio non restano che sei formette, ma
assai guaste. Una sola è intatta, e quindi prezio-
sissima per la storia dell'arte. Del resto nessun'altra
delle terre cotte della Rinascenza primitiva che
adornano le case bolognesi, ha per molti rispetti
l'importanza di questa. A. Rubbiaut.

UNA COMPOSIZIONE DEL MANTEGNA, TERRACOTTA DEL SECOLO XV

1 Facsimile della incisione del Mantegna, in E. Mùntz, Hist. de l'art pendant la Renaissance, toni. I, pag. 268.
 
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