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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. IV
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Ffoulkes, Constance Jocelyn: L' esposizione dell'arte veneta a Londra, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0267

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258

per 367 lire sterline, nel 1876, sotto il nome di Pietro della Vecchia. L'attribuzione a Paris
Bordone è dunque recentissima.

Relazioni con tale quadro ha eziandio un altro soggetto nella prima sala, del quale
esistono parecchie repliche. Viene attribuito al Romanino, ma non è degno del suo nome,
benché pare che debba essere collocato nella vicinanza de' suoi seguaci. La composizione
ricorre in altre Gallerie come, per esempio, in quella di Dresda, dove è attribuito ad un
qualche pittore di Brescia, e pure nella Collezione Scarpa a La Motta. In quest'ultimo

Fio. 18a. - RITRATTO MULIEBRE, DI GIULIO CAMPI

esemplare si trova inscritto il nome « Mancini », e perciò viene attribuito, in Galleria, a
Francesco Mancini, mentre i signori Crowe e Cavalcasene l'ascrivono a Domenico Mancini.

*

* *

Un interessante ritratto era quello nel balcone (n. 265), appartenente a M. Salting, col-
l'iscrizione « Francliinus . Gafuri. Regius. Music. ». Secondo le ricerche del possessore fu una
persona assai stimata a suo tempo. Nacque a Lodi nel 1451 e fece i suoi studi a Mantova;
come professore ottenne un grande successo, pubblicando molti scritti sulla teoria della mu-
sica, e tenne pure discorsi nelle città di Yerona, Genova, Napoli e Milano, dove fu protetto
da Galeazzo Sforza. Morì a Padova nel 1523.

Chi sia stato l'autore di siffatto buon ritratto non siamo in grado di dirlo, benché ci
sembri appartenere all'ambiente bresciano.
 
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