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per 367 lire sterline, nel 1876, sotto il nome di Pietro della Vecchia. L'attribuzione a Paris
Bordone è dunque recentissima.
Relazioni con tale quadro ha eziandio un altro soggetto nella prima sala, del quale
esistono parecchie repliche. Viene attribuito al Romanino, ma non è degno del suo nome,
benché pare che debba essere collocato nella vicinanza de' suoi seguaci. La composizione
ricorre in altre Gallerie come, per esempio, in quella di Dresda, dove è attribuito ad un
qualche pittore di Brescia, e pure nella Collezione Scarpa a La Motta. In quest'ultimo
Fio. 18a. - RITRATTO MULIEBRE, DI GIULIO CAMPI
esemplare si trova inscritto il nome « Mancini », e perciò viene attribuito, in Galleria, a
Francesco Mancini, mentre i signori Crowe e Cavalcasene l'ascrivono a Domenico Mancini.
*
* *
Un interessante ritratto era quello nel balcone (n. 265), appartenente a M. Salting, col-
l'iscrizione « Francliinus . Gafuri. Regius. Music. ». Secondo le ricerche del possessore fu una
persona assai stimata a suo tempo. Nacque a Lodi nel 1451 e fece i suoi studi a Mantova;
come professore ottenne un grande successo, pubblicando molti scritti sulla teoria della mu-
sica, e tenne pure discorsi nelle città di Yerona, Genova, Napoli e Milano, dove fu protetto
da Galeazzo Sforza. Morì a Padova nel 1523.
Chi sia stato l'autore di siffatto buon ritratto non siamo in grado di dirlo, benché ci
sembri appartenere all'ambiente bresciano.
per 367 lire sterline, nel 1876, sotto il nome di Pietro della Vecchia. L'attribuzione a Paris
Bordone è dunque recentissima.
Relazioni con tale quadro ha eziandio un altro soggetto nella prima sala, del quale
esistono parecchie repliche. Viene attribuito al Romanino, ma non è degno del suo nome,
benché pare che debba essere collocato nella vicinanza de' suoi seguaci. La composizione
ricorre in altre Gallerie come, per esempio, in quella di Dresda, dove è attribuito ad un
qualche pittore di Brescia, e pure nella Collezione Scarpa a La Motta. In quest'ultimo
Fio. 18a. - RITRATTO MULIEBRE, DI GIULIO CAMPI
esemplare si trova inscritto il nome « Mancini », e perciò viene attribuito, in Galleria, a
Francesco Mancini, mentre i signori Crowe e Cavalcasene l'ascrivono a Domenico Mancini.
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Un interessante ritratto era quello nel balcone (n. 265), appartenente a M. Salting, col-
l'iscrizione « Francliinus . Gafuri. Regius. Music. ». Secondo le ricerche del possessore fu una
persona assai stimata a suo tempo. Nacque a Lodi nel 1451 e fece i suoi studi a Mantova;
come professore ottenne un grande successo, pubblicando molti scritti sulla teoria della mu-
sica, e tenne pure discorsi nelle città di Yerona, Genova, Napoli e Milano, dove fu protetto
da Galeazzo Sforza. Morì a Padova nel 1523.
Chi sia stato l'autore di siffatto buon ritratto non siamo in grado di dirlo, benché ci
sembri appartenere all'ambiente bresciano.