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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. IV
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Baudi di Vesme, Alessandro: Matteo Sanmicheli: scultore e architetto cinquecentista
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0291

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282

ALESSANDRO YESME

del Corpus Domini con obligo di mro Mateo S.0 Michaele Milanese di far dta eapella conforme
a esso Modello ».

« Nel resto del foglio — mi servo delle parole del Promis — è disegnato, in scala eguale a
quella dell'elevazione, la pianta dell'oratorio, essendone pervii i due archi estremi e quello di
mezzo cinto per tre lati da balaustrate e nel lato posteriore essendovi effigiato ad un tempo un
muro rettilineo ed uno in segmento di circolo formante una nicchia, ch'era coperta da un seg-
mento sferico rivestito d'una gran chiocciola. I due quadrati estremi eran coperti da vòlte a
crociera, e quello medio da una vòlta a vela, che da una cornice orizzontale circolare veniva
distinta inferiormente in pennacchi, superiormente in calotta sferica avente alla sommità un
disco incorniciato. Nel mentovato segmento è disegnato un altare in pianta, che doveva esservi
quantunque non comparisca in elevazione ».

L'altro foglio, in cui è figurata l'elevazione, è alto m. 0.32 e largo m. 0.51, ed il disegno,

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PLANIMETRIA DELL'ORATORIO DEL SACRAMENTO IN TORINO
Facsimile di un disegno di Matteo Sanmicheli

che è a penna, con qualche po' d'acquerello, tocca i quattro lati del foglio, anzi una piccola parte
della sommità dell'edifìcio nel disegno rimane fuori. La fronte dell'edilizio, la quale esser doveva
tutta di bianchi marmi, ha tre arcate eguali, sostenute da pilastri con capitelli corinzi, da un
fregio e da un cornicione, ed è squisitamente ornata di dischi e quadrati di marmi colorati,
di rabeschi, di medaglioni ovali contenenti teste di santi e di emblemi ad essi santi allusivi.
Le due arcate estreme sono aperte; quella centrale è chiusa da un parapetto diviso da due
candelabre in tre scomparti. Nello scomparto mediano, con opportuno accenno al miracolo, è
scolpito un ostensorio. Negli altri due sta scritto questo esametro, che dichiara esser quello
il sito dove il vescovo ricevette l'ostia nel calice:

FLECTE GENV LAPIS HIC YENERABILIS HOSPITE XPO.

Sopra il tetto s'innalzano tre cupole: le due laterali sono nascenti dal tetto, e quella
di mezzo poggia sopra un elevato tamburo ottagono, sulle tre faccie visibili del quale si
legge: mors mea vita tva. Questa' cupola maggiore è rivestita di squame, le due altre
sono liscie. Tutte tre poi non perforano il tetto, essendo erette a mero ornamento e, come
 
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