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(5) — Nel detto Inventario (pag. 154) valutalo egualmente scudi 200.
(6) — Nel detlo Inventario (pag. 155) valutato scudi 1100. Intorno a questi quadri si vegga a quanto
fu scritto nella 2. a nota a pag. 171.
(7) — Nel detto Inventario (pag. 159) valutato lire 600.
(8) — AI 1628 tutti questi quadri furono conscgnati a Toniaso Browne capitano della nave Marghe•
rita, il quale li trasportò a Londra.
(9) — Nel più volte nominalo Inventario (pag. 158) valutati lire 8100. Inlorno a questi dipinti si
vegga al documento N. 22.
(10) — Di questo quadro fu parlato nel docum. N. 145. Giò che deve notarsi si è clie codesto dipinto
detto dal Nys originale dcl Vecellio, nell’Inventario dei Gonzaga fu accennato per copia e quindi fu valulato
sole lire 24.
(11) — Nell’Inventario (pag. 165) valutato lire 160.
(12) — Forse quelle leste rappreseutanli la Madonna, il batnbino Gesù e S. Caterina valutate nell’/n-
ventario (pag. 161) lire 240.
(15) ■— Di questa scultura si vegga a quanto fu scritto nelle note apposte al docum. N. 62.
(14) — II Sansovino o Jacopo Tatti di cui abbiamo parlato alle pagine 48, 49, 99, 102 e 104.
(15) — Ricordato nel docum. N. 174 alle pag. 154 e 155.
III — Ora che abbiamo poluto conoscere l’atto di ultima volontà di Polissena Castiglioni
vedova di Giacomo Boschetti, scritto sopra pergamena al 20 di dicembre del 1537 dal notajo
Santino de Forziis, ne riferiamo quei brani cbe hanno relazione colle arti nostre di Mantova. —
1. In primis ecc. corpns suum ordinavit collocari in monumento quod ipsa D. Testatrix construi
fecit in Ecclesia Sancti Andreae et in sua capella quam construi et exornari fecit in dicta Ecclesia
sub nomine S. Longini. et quod monumenlum est constructum sub arca S. Longini. Lo che
ci convince di errore quando abbiamo scritto (Storia della vita di Giulio ecc, op. cit.) che
gli alfresclii eseguili entro la cappella dedicala a San Longino nella chiesa di Sant’ Andrea
fossero slati operati di commissione di lsabella Boschctli, mentre lo furono per comanda-
mento di Polissena Castiglioni di lei madre. Ed a ciò forse alluse pur anche la seguente iscri-
zione posla in quel luogo ed incisa in marmo : — Longini ejus qui laius Christi percussit ossa -
Polixena Castilion. Boschett. Com. sacello et monumentis instauratis S. V. P. MDXXXVI. — 2. Item
ordinavit quod ejus haeres teneatur fieri facere ad dictam capellam et altare unum pallium altaris. Se
per pallium abbiasi ad intendere il quadro che doveva essere sovrapposto all’altare, noi avremo pre-
cisa l’epoca in cui Giuiio Pippi vi fecc dipinta la nascita di Gesù, che poi rubata al 1650 ora si al-
loga nel palazzo rcalc di Francia — 5. ìtemjussit quod ejus haeres lenealur fieri facere unam anconam
altari Ven. Sororum S. Augustini de Mantua, et quae sit et esse debcat ornata et picta his figuris;
vidclicet una Beatae Mariae Virginis sedentis, et una Sancti Augustini a manu dextera in forma
episcopi, et una a manu sinistra S. Hieronimi in forma cardinalis; valoris scutorum viginti quinque.
Delto quadro ncl modo appunto ordinato dalla testatrice venne eseguito da Rinaldo da Mantova,
c lo vidc il Cadioli al 1763 nella chiesa di Sant’Agnese, donde più tardi fu tolto e trasportato
nclla Pinacoteca in Milano — 4. Item voluit quod ejus haeres leneatur facere in dicta Ecclesia
S. Augustini ornamentum intus et extra loci ubi reponi possit corpus D. N. Jesu Christi ad simi-
litudinem illius quod est construclum et factum in Ecclesia Vcn. monialium Sanclae Manae della
Misericordia ordinis S. Barnabe. De quo ornamcnto fiendo notitiam habet magister Zaninus lapi-
cida et pro tali opera ipse magister habuit scutos quattuor. 11 Zannino lapicida è nome nuovo da
aggiungersi a molti di quegli artcfici che lavorarono in Mantova alla metà del secolo XVI.
(5) — Nel detto Inventario (pag. 154) valutalo egualmente scudi 200.
(6) — Nel detlo Inventario (pag. 155) valutato scudi 1100. Intorno a questi quadri si vegga a quanto
fu scritto nella 2. a nota a pag. 171.
(7) — Nel detto Inventario (pag. 159) valutato lire 600.
(8) — AI 1628 tutti questi quadri furono conscgnati a Toniaso Browne capitano della nave Marghe•
rita, il quale li trasportò a Londra.
(9) — Nel più volte nominalo Inventario (pag. 158) valutati lire 8100. Inlorno a questi dipinti si
vegga al documento N. 22.
(10) — Di questo quadro fu parlato nel docum. N. 145. Giò che deve notarsi si è clie codesto dipinto
detto dal Nys originale dcl Vecellio, nell’Inventario dei Gonzaga fu accennato per copia e quindi fu valulato
sole lire 24.
(11) — Nell’Inventario (pag. 165) valutato lire 160.
(12) — Forse quelle leste rappreseutanli la Madonna, il batnbino Gesù e S. Caterina valutate nell’/n-
ventario (pag. 161) lire 240.
(15) ■— Di questa scultura si vegga a quanto fu scritto nelle note apposte al docum. N. 62.
(14) — II Sansovino o Jacopo Tatti di cui abbiamo parlato alle pagine 48, 49, 99, 102 e 104.
(15) — Ricordato nel docum. N. 174 alle pag. 154 e 155.
III — Ora che abbiamo poluto conoscere l’atto di ultima volontà di Polissena Castiglioni
vedova di Giacomo Boschetti, scritto sopra pergamena al 20 di dicembre del 1537 dal notajo
Santino de Forziis, ne riferiamo quei brani cbe hanno relazione colle arti nostre di Mantova. —
1. In primis ecc. corpns suum ordinavit collocari in monumento quod ipsa D. Testatrix construi
fecit in Ecclesia Sancti Andreae et in sua capella quam construi et exornari fecit in dicta Ecclesia
sub nomine S. Longini. et quod monumenlum est constructum sub arca S. Longini. Lo che
ci convince di errore quando abbiamo scritto (Storia della vita di Giulio ecc, op. cit.) che
gli alfresclii eseguili entro la cappella dedicala a San Longino nella chiesa di Sant’ Andrea
fossero slati operati di commissione di lsabella Boschctli, mentre lo furono per comanda-
mento di Polissena Castiglioni di lei madre. Ed a ciò forse alluse pur anche la seguente iscri-
zione posla in quel luogo ed incisa in marmo : — Longini ejus qui laius Christi percussit ossa -
Polixena Castilion. Boschett. Com. sacello et monumentis instauratis S. V. P. MDXXXVI. — 2. Item
ordinavit quod ejus haeres teneatur fieri facere ad dictam capellam et altare unum pallium altaris. Se
per pallium abbiasi ad intendere il quadro che doveva essere sovrapposto all’altare, noi avremo pre-
cisa l’epoca in cui Giuiio Pippi vi fecc dipinta la nascita di Gesù, che poi rubata al 1650 ora si al-
loga nel palazzo rcalc di Francia — 5. ìtemjussit quod ejus haeres lenealur fieri facere unam anconam
altari Ven. Sororum S. Augustini de Mantua, et quae sit et esse debcat ornata et picta his figuris;
vidclicet una Beatae Mariae Virginis sedentis, et una Sancti Augustini a manu dextera in forma
episcopi, et una a manu sinistra S. Hieronimi in forma cardinalis; valoris scutorum viginti quinque.
Delto quadro ncl modo appunto ordinato dalla testatrice venne eseguito da Rinaldo da Mantova,
c lo vidc il Cadioli al 1763 nella chiesa di Sant’Agnese, donde più tardi fu tolto e trasportato
nclla Pinacoteca in Milano — 4. Item voluit quod ejus haeres leneatur facere in dicta Ecclesia
S. Augustini ornamentum intus et extra loci ubi reponi possit corpus D. N. Jesu Christi ad simi-
litudinem illius quod est construclum et factum in Ecclesia Vcn. monialium Sanclae Manae della
Misericordia ordinis S. Barnabe. De quo ornamcnto fiendo notitiam habet magister Zaninus lapi-
cida et pro tali opera ipse magister habuit scutos quattuor. 11 Zannino lapicida è nome nuovo da
aggiungersi a molti di quegli artcfici che lavorarono in Mantova alla metà del secolo XVI.