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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Gamba, Francesco: Abbadia di S. Antonio di Ranverso e Defendente de Ferrari da Chivasso: pittore dell'ultimo de'Paleologi
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0131

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122

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

quali vi scorgono il fare Giottesco. Essa rappresenta in
forma di mezzo arco l'andata del Redentore al Calvario.
Immensa calca di popolo irrompe fuori delle mura di
Gerusalemme: militi romani, a cavallo ed a piedi, si affol-
lano intorno al paziente che s'avanza lento ed agonizzante
sotto il peso della croce.
Dominano nella turba alcuni magistrati a cavallo, e tri-
buni con picche ed alabarde, e tube colla velletta portante
l'impronta d'uno scorpione, e l'iscrizione S.P.Q.R. Varie
sono nella folla le attitudini or di insulto, disprezzo e de-
risione, ed or di profondo dolore e compatimento per il
divino sofferente. Il Redentore è vestito di clamide bianca.
E per ultimo, nell'angolo a destra sta dipinto un grande
scudo o stemma a campo d'oro superiore, e d'argento in-
feriore inquartati di tre palle, e triangolo nero.
Questa pittura, malgrado lo stato di degradazione, ha
pure una non lieve importanza, ed è degna di conserva-
zione. E dobbiamo aggiungere che questa degradazione non
fu tanto causata dall'ingiuria del tempo, quanto dall'igno-
ranza di chi ne ordinò probabilmente nel secolo scorso, e
di chi ne eseguì il ritocco e il vandalico restauro.
Chi si affaccia a questo grande dipinto, che sta piuttosto
in alto, non sa darsi ragione della ineguaglianza di merito
artistico nelle varie sue parti. Qui egli ammira alcuni per-
sonaggi nel cui volto è ammirabilmente dipinta l'espressione
del dolore e della compassione : o certi ceffi di manigoldi
espressi con verità ed evidenza tale, da farvi ricordare i
terribili flagellatori del Signore, dipinti dal Gaudenzio in
Santa Maria delle Grazie di Milano. E fra questi, con suo
stupore, scopre altri personaggi male espressi, male dise-
gnati, specialmente nelle estremità, ed indegni di stare a
paro coi primi descritti.
A noi pure è toccata questa duplice sorpresa ed impres-
 
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