Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

DOI Artikel:
Gamba, Francesco: Abbadia di S. Antonio di Ranverso e Defendente de Ferrari da Chivasso: pittore dell'ultimo de'Paleologi
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0138

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
129

Una sola visita alla R. Pinacoteca di Torino avrebbe con-
dotto a miglior consiglio l'autore della Torino descritta, il
quale oltre all'avere fatta sottrazione di tutti gli artisti pre-
clari sopraccennati, volle il Piemonte illustrato da astri mi-
nori, fra i quali si annovera il padre Pozzi Gesuita Trentino
e non Piemontese (i).
Ritorno all' artefice di cui intendo trattenervi e che ha
nome Defendente De Ferrari, o De Ferrariis da Chivasso,
che in detta città teneva bottega nello scorcio del xv e nella
prima metà del xvi secolo.
Dello scoprimento del nome suo dobbiamo saper grado
al R.d0 Padre Bruzza barnabita, il quale rinvenne nell'ar-
chivio comunale della città di Moncalieri un documento
tale da non lasciar più dubbio alcuno, e da portar luce
sopra molte tavole e trittici che dal Banoli sino al Baricco
furono ciecamente attribuiti all'Alberto Durer, od a scuola
tedesca in genere, o pur anche ad antica scuola veneziana (2).
È noto come nella chiesa dell'antica abbazia di S. An-
tonio di Ranverso, della quale si è discorso precedentemente,
(1) Se volevansi tenere come lustro del Piemonte tutti gli artisti, i
quali vi operarono al servizio dei duchi di Savoia, conveniva, oltre al
Pozzi, far cenno di un Barnabas de Mirtina 1300 , il quale lavorò in
Chambéry, Torino ed Alba, e vi lasciò tavole di gran pregio; di un
Iacopo Argenta da Ferrara 1500, pittore, miniatore, ritrattista di Ema-
nuel Filiberto; di un Giacomo Vigni 1560, del Soleri 1587, dell'Ardente
Alessandro da Pisa 1380, del Morazzone 1571, del Caracca Isidoro 1595,
ed infine del Battazar Mathieu da Anversa, del Jean Miei e del Da-
niel Sayter del 1600.
Giustizia vuole che si facciano i dovuti encomii al professore Covino,
il quale nell'ottima sua guida di Torino non segui le pedate de' pre-
decessori , ma diede notizie artistiche esatte, atte ad illuminare e non
ingannare i visitatori.
(2) Al benemerito padre Bruzza, editore ed illustratore delle Iscrizioni
antiche vercellesi, andiamo pur debitori di preziosissime patrie memorie
sul Sodoma pienamente rivendicato alla città di Vercelli ; e da lui si
attende con molto desiderio la pubblicazione di un erudito ed impor-
tantissimo lavoro sulla vita e le opere di Gaudenzio Ferrari da Valduggia.
 
Annotationen