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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Claretta, Gaudenzio: La campana ducale serbata nel Museo Civico di Torino e la famiglia Boucheron
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0252
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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

venisse abitato da Madama Reale, Giovanna Battista, che
10 decorò nel 1718 del doppio scalone e della maestosa
facciata marmorea a colonne d'ordine corinzio, sui disegni
del siciliano Juvara; tuttavia non omise di ornarlo e di
provvedere a quanto poteva credere atto alla sua ristau-
razione.
E siccome la gran campana, che serviva pelPorologio,
era di pertinenza del pio sodalizio di San Giovanni, così
11 duca provvide che in un edifizio di sua spettanza ed
in cosa di tal momento tutto dovesse corrispondervi, e
'sua propria fosse anco la campana.
Era un provvedimento degno di quel principe, cui
Torino deve le principali innovazioni; di quel principe
che nel 1666 faceva riedificare l'antica torre del Comune,
cimata dal noto toro di bronzo, emblema della nostra città.
Nel 1670 adunque ei die incarico al Boucheron di fon-
dere la gran campana che doveva servire all' orologio della
Reggia, e che allogavasi sulla torre a mezzodì, di fronte
all'antico palazzo de' marchesi di San Germano, ben sa-
pendosi dai nostri leggitori che le altre tre torri, di cui
è munito quel castello, servivano a carcere, e ricordano
mesti e lugubri casi.
A lode del suo autore la campana veniva fusa egre-
giamente dal Boucheron, e adempieva sì bene al suo ufficio
per lo spazio di ducentoquattro anni, che da tutti è sen-
tita oggidì con lamento la sua mancanza, avendo essa
provvisto così acconciamente coi suoi gravi, replicati e
sonori tocchi alle esigenze della vita domestica.
Senonchè poco o nulla dovevano giovarle i suoi pregi,
poiché non solamente nei tempi odierni recentissimi veniva
sconsigliatamente dannata a riposo, ma senza il menomo
rispetto al suo celebre autore, non isfuggiva alla minaccia
stessa d'essere annientata se, contro tal precetto draconiano
 
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