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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Claretta, Gaudenzio: La campana ducale serbata nel Museo Civico di Torino e la famiglia Boucheron
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0260
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248

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Da Simone dunque nacque Giuliano, che sebben io trovi
menzionato col grado di uffiziale d'artiglieria nel raro opu-
scolo che reca notizie su alcuni artisti piemontesi, e che segue
alla teoria addizionale la pratica dei due trattati di Benve-
nuto Celimi (i) ; tuttavia ho esitanza di tenerlo per sicuro,
non essendone la fonte autentica, sebben cosa verosimile,
come figliuolo di padre benemerito, e vissuto in tempi in
cui vigeva ancora il grado di gentiluomo dell' artiglieria.
Comunque, ei fu padre di Andrea, che giovanissimo
recossi a Parigi, dove sotto la disciplina di Tommaso
Germain apprese egregiamente l'oreficeria e la cesellatura.
Venuto in Piemonte, regnando Vittorio Amedeo II, ed
eseguiti con maestria alcuni lavori affidatigli, Carlo Ema-
nuele III, con lettere del 3 febbraio del 1737, lo eleggeva
orefice della sua Corte in premio delle t< diverse prove
che ha date della sua esperienza nell'arte di orefice, dopo
che ha trasferita da Parigi la sua residenza in questa
nostra capitale con essere stato più volte impiegato con
nostra soddisfazione in servigio nostro ed avere dati anche
in quelli che ha prestato al pubblico segni non meno di
particolare capacità che d'incorrotta probità e fede» (2).
Il 19 luglio poi veniva nominato custode delle argenterie
e mobili d'oro della Corte e della cappella della SS. Sin-
done e della Venaria (3).
Si annoverano fra i suoi lavori di pregio : un osten-
sorio istoriato, colla sincope di S. Filippo, per la chiesa
di questo nome in Torino, ed altro presso poco consi-
mile per la chiesa della Visitazione. A Cuneo poi, uni-

(1) Comunicatomi dal dotto collega cav. V. Promis, colla cortesia
onde egli sempre si distingue.
(2) Archivio di Stato, Sezione del controllo.
(3) Luogo citato.
 
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