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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 2.1878

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Bertolotti, Antonino: Artisti subalpini in Roma nei secoli XV, XVI e XVII, [2]: appendice
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https://doi.org/10.11588/diglit.11247#0169

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Poiché i medagliari per lo più erano anche incisori, credo
bene di dar posto a due accennati nelle seguenti querele.
Francesco Valenzio fiorentino a dì 15 luglio 1625 cosi depose
contro Marco Antonio medagliaro genovese, che se non
sarà stato un valente artista era di certo un buon patriota.

« Hieri sera io e G. B. Camisaro ragionauamo della guerra
di Genova ; arrivò detto Marcantonio e prese parte. Noi per
burla teneuamo per i Franzesi, egli per Genoua. Disse che
noi non aueuamo uisto Genoua; il G. B. disse di averla
veduta e di darne prova. Il Genovese non volle udirle, e
andò via indispettito, e noi gli battemmo le mani dietro.
Ritornò e mi diede un pugno in un occhio come vedete » (1).
Cinque giorni dopo si accomodarono tra loro.

Altro collega compaesano Francesco Fabino medagliaro
genovese, abitante a San Salvatore in Lauro, fu vittima, come
risulta dalla sua deposizione del 18 luglio 1627. Nel passar
nella Piazza di Sant'Eustachio, mentre giocavasi alla palla,
ebbe questa nell'occhio sinistro, che il notaio verificò tutto
sanguinolente (2).

Ecco ora un nostro incisore, che non aveva dimenticato
la sua patria, rammentandola ne' suoi scritti.
« A di 28 di xbre 1614.

« Io Camillo Coradino sigillaro da Turino con la pre-
sente dichiaro dar conuenuto con il Padre Francesco Mar-
telloto de' Chierici minori et con il signor Cosimo Conti di
intagliare polsoni di aciaro con le sue madre in lingua ara-
bica fatti con ogni sua sodisfatione per il prezzo di gitili 10
l'uno, cioè un polsone con quante madre ci bisogniaranno
del stesso polsone; et in fede ho fatto la presente di mia
propria mano questo dì 28 xbre 1614.

(1) Liber investigationum 1625, fol. 109.

(2) Liber visitationum Notariorum 1627, fol. 66.
 
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