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LAPIDE ASTESE
RELATIVA AL DUCA CARLO DI ORLEANS
Il compianto mio concittadino commendatore Ernesto
Maggiora-Vergano, in un articolo illustrativo di due monete
astigiane, inserto nella pregevole Rivista Numismatica Ita-
liana da lui diretta (voi. 1°, pag. 194; Asti, 1865), accenna
all'unica lapide astese che si riferisca al duca Carlo d'Orleans
e di cui sia a noi pervenuta notizia. Dice che prima della
rivoluzione francese la medesima trovavasi nell'ora distrutta
chiesa di S. Francesco dei Minori Conventuali, e che poscia
se ne perdettero le traccie ; sicché era ad ascriversi a fortuna
che il Boateri nel secolo scorso l'avesse riferita nel suo
manoscritto Monumenta civitatis Astensis, il quale conservasi
negli Archivi della r. Deputazione di Storia Patria in Torino.
I materiali ricavati dalla demolizione della chiesa essendo
stati dispersi e adoperati in parte per nuovi fabbricati, si
poteva ragionevolmente abbandonare la speranza di rinve-
nire tale lapide. Ma fortuna volle che dessa si ritrovasse
nel 1876, lavorandosi l'orto attiguo alla località ove sorgeva
la chiesa suaccennata, in proprietà dell'avvocato Valpreda.
È di marmo saccaroide: misura centimetri 36 di lun-
ghezza per 29 di altezza, con uno spessore vario da 6 a 7
f
LAPIDE ASTESE
RELATIVA AL DUCA CARLO DI ORLEANS
Il compianto mio concittadino commendatore Ernesto
Maggiora-Vergano, in un articolo illustrativo di due monete
astigiane, inserto nella pregevole Rivista Numismatica Ita-
liana da lui diretta (voi. 1°, pag. 194; Asti, 1865), accenna
all'unica lapide astese che si riferisca al duca Carlo d'Orleans
e di cui sia a noi pervenuta notizia. Dice che prima della
rivoluzione francese la medesima trovavasi nell'ora distrutta
chiesa di S. Francesco dei Minori Conventuali, e che poscia
se ne perdettero le traccie ; sicché era ad ascriversi a fortuna
che il Boateri nel secolo scorso l'avesse riferita nel suo
manoscritto Monumenta civitatis Astensis, il quale conservasi
negli Archivi della r. Deputazione di Storia Patria in Torino.
I materiali ricavati dalla demolizione della chiesa essendo
stati dispersi e adoperati in parte per nuovi fabbricati, si
poteva ragionevolmente abbandonare la speranza di rinve-
nire tale lapide. Ma fortuna volle che dessa si ritrovasse
nel 1876, lavorandosi l'orto attiguo alla località ove sorgeva
la chiesa suaccennata, in proprietà dell'avvocato Valpreda.
È di marmo saccaroide: misura centimetri 36 di lun-
ghezza per 29 di altezza, con uno spessore vario da 6 a 7
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