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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 3.1880

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Corno, Vittorio del: Le stazioni di Quadrata e di Ceste lungo la Strada Romana da Pavia a Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.11585#0271
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LE STAZIONI DI QUADRATA E DI CESTE

267

essa cimitero, la dama cristiana avrebbe ,finito per essere
sepolta in terra non consacrata. Inoltre, anche quando un
tale argomento non fosse fondato, mi sembra che la tomba
indicata dal De-Gregori, se non era identica a quella di cui
ho fatto io parola teste, dalla quale si ebbe l'embrice scritto,
fosse più antica assai di quanto egli la suppose. Per non
averla sott'occhio, non ardisco di pronunciare un giudizio
sulla lamina di piombo, che si trovò insieme alle ossa, della
quale ci venne lasciato un disegno dall'egregio mio concitta-
dino E. De-Levis (1); ma questi vide ancora i quadrucci o
le tegole, le-quali conservavansi presso gli eredi del fu De-
Gregori, avvocato patrimoniale consulente di S. A. R. il
signor Duca del Ciablese, lunghe oncie 14 e « costrutte allo
uso romano, che l'una l'altra investe »; e pur vide le ossa
trovate dentro la tomba, ch'egli giudicò appartenere a uomo
di gigantesca misura! (2).

W

I. P.

max

Questa Iastretta ottangolare era larga circa un'oncia e mejça. Ono-
rato Derossi disse che le lettere I. F. vorrebbero significare » inscri-
ptione posita, come dottamente conghietturò Eugenio De-Levis,
erudito Crescentinese » (Notifie degli Stati del Re di Sardegna, T. Ili,
p. 157). — La poca diligenza con cui l'ab. De-Levis pubblicò il frammento
scoperto eziandio alla Madonna del Palazzo, nel 1776 (op. cit., inscri-
zione III) non può a meno di lasciarmi forte dubbio sulla precisione
dei caratteri dell'iscrizione di questa Iastretta di piombo, massime di
quelli della seconda linea, della quale il p. De-Gregorj non fa il me-
nomo cenno.
(2) Op. e L cit.
 
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