DI UNA NECROPOLI BARBARICA
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PARTE SECONDA
La quasi perfetta somiglianza delle armi ed oggetti, dei quali si è
data la descrizione, con quelli rinvenuti nelle necropoli dei Franchi,
dei Borgognoni e dei Sassoni, nei paesi stati da essi occupati, rende cosa
molto ardua il determinare a quale fra le tante genti germaniche, che
invasero la nostra Italia, sia la necropoli Testonese dovuta.
In tutti i libri e memorie relativi al periodo delle invasioni barba-
riche, non abbiamo trovato alcun cenno, relativo specialmente a Te-
stona e ad un soggiorno di armati in quella terra, alquanto protratto.
E veramente il numero e l'ordine delle sepolture dimostrano che la
formazione della necropoli è dovuta, non ad un tumultuoso interra-
mento avvenuto di seguito ad un fatto d'armi, ma bensì ad un lento e
successivo deposito di cadaveri, per un notevole numero appartenenti
ad armati, ma che pur comprende donne e ragazzi, come poteva a-
verne una colonia militare od una serie di presidii.
Eccellente elemento a determinare una epoca sono le monete, e
molte ne furono trovate a Testona anteriori e posteriori a Costantino
il Grande. Ma come avvertimmo queste monete non figuravano più
in commercio ai tempi nei quali vennero riposte, poiché tutte sono
forate, e tutte del pari venivano usate come oggetti di ornamento, e
parte di collane o di braccialetti. — La loro appartenenza a quei bar-
bari debbe dunque trovarsi assai lontana dai secoli III e IV.
Una piastrella di ferro ageminata in argento porta un nome. Ma
vi mancano lettere, e tali sono le esistenti che persone dottissime nella
materia non riescirono a decifrarle (Tav. IV, fig. 1).
Un'altra grave causa della scarsità di armi barbariche in Italia, e
della incertezza della loro origine, può anche derivare da ciò, che ben
prima delle vere e grandi invasioni barbariche avvenute direttamente
per deliberato proposito di quei popoli, per urto di altre nazioni, o
per ricerca di più facile vitto e di preda, un gran numero di barbari
era già penetrato in Italia o per colonie destinate dagli Imperatori a
ripopolare certe regioni deserte e coltivarle, o per aggregazione agli
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PARTE SECONDA
La quasi perfetta somiglianza delle armi ed oggetti, dei quali si è
data la descrizione, con quelli rinvenuti nelle necropoli dei Franchi,
dei Borgognoni e dei Sassoni, nei paesi stati da essi occupati, rende cosa
molto ardua il determinare a quale fra le tante genti germaniche, che
invasero la nostra Italia, sia la necropoli Testonese dovuta.
In tutti i libri e memorie relativi al periodo delle invasioni barba-
riche, non abbiamo trovato alcun cenno, relativo specialmente a Te-
stona e ad un soggiorno di armati in quella terra, alquanto protratto.
E veramente il numero e l'ordine delle sepolture dimostrano che la
formazione della necropoli è dovuta, non ad un tumultuoso interra-
mento avvenuto di seguito ad un fatto d'armi, ma bensì ad un lento e
successivo deposito di cadaveri, per un notevole numero appartenenti
ad armati, ma che pur comprende donne e ragazzi, come poteva a-
verne una colonia militare od una serie di presidii.
Eccellente elemento a determinare una epoca sono le monete, e
molte ne furono trovate a Testona anteriori e posteriori a Costantino
il Grande. Ma come avvertimmo queste monete non figuravano più
in commercio ai tempi nei quali vennero riposte, poiché tutte sono
forate, e tutte del pari venivano usate come oggetti di ornamento, e
parte di collane o di braccialetti. — La loro appartenenza a quei bar-
bari debbe dunque trovarsi assai lontana dai secoli III e IV.
Una piastrella di ferro ageminata in argento porta un nome. Ma
vi mancano lettere, e tali sono le esistenti che persone dottissime nella
materia non riescirono a decifrarle (Tav. IV, fig. 1).
Un'altra grave causa della scarsità di armi barbariche in Italia, e
della incertezza della loro origine, può anche derivare da ciò, che ben
prima delle vere e grandi invasioni barbariche avvenute direttamente
per deliberato proposito di quei popoli, per urto di altre nazioni, o
per ricerca di più facile vitto e di preda, un gran numero di barbari
era già penetrato in Italia o per colonie destinate dagli Imperatori a
ripopolare certe regioni deserte e coltivarle, o per aggregazione agli