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Ferrero, Ermanno: Il Museo Civico di Susa
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0065
IL MUSEO CIVICO DI SUSA
Sul finire del 1884 il Municipio di Susa approvò l'isti-
tuzione di un museo di antichità, belle arti e storia naturale.
Autore della proposta fu il prof. Ugo Rosa, intelligente ed
appassionato studioso delle memorie segusine, ed egli, scelto
all'ufficio di conservatore del nuovo museo, coadiuvato dal
buon volere dell'autorità comunale, die opera a raccogliervi
oggetti di spettanza del municipio e ad acquistarne ed ot-
tenerne altri in dono od in deposito.
Dalla sede provvisoria nel palazzo del Tribunale, dove
si conserva la biblioteca civica, il museo fu trasportato nel
palazzo municipale, in cui potrà essere più convenientemente
disposto ed ampliato con l'aggiunta di nuovi locali. Un re-
golamento recentissimo (21 ottobre 1886) determina lo scopo
e l'ordinamento del museo, il cui conservatore è assistito
da un Consiglio di amministrazione, composto di un pre-
sidente (attualmente l'avv. Pio Garelli) e di due consiglieri,
e può essere supplito da un vice-conservatore. Il Consiglio
comunale assegna ogni anno una dotazione al museo; con
questa concorrono le oblazioni dei privati. Il numero di
esse, dei doni e dei depositi dimostra come la cittadinanza
subito ha riconosciuto l'utilità di tale istituzione.
Sul finire del 1884 il Municipio di Susa approvò l'isti-
tuzione di un museo di antichità, belle arti e storia naturale.
Autore della proposta fu il prof. Ugo Rosa, intelligente ed
appassionato studioso delle memorie segusine, ed egli, scelto
all'ufficio di conservatore del nuovo museo, coadiuvato dal
buon volere dell'autorità comunale, die opera a raccogliervi
oggetti di spettanza del municipio e ad acquistarne ed ot-
tenerne altri in dono od in deposito.
Dalla sede provvisoria nel palazzo del Tribunale, dove
si conserva la biblioteca civica, il museo fu trasportato nel
palazzo municipale, in cui potrà essere più convenientemente
disposto ed ampliato con l'aggiunta di nuovi locali. Un re-
golamento recentissimo (21 ottobre 1886) determina lo scopo
e l'ordinamento del museo, il cui conservatore è assistito
da un Consiglio di amministrazione, composto di un pre-
sidente (attualmente l'avv. Pio Garelli) e di due consiglieri,
e può essere supplito da un vice-conservatore. Il Consiglio
comunale assegna ogni anno una dotazione al museo; con
questa concorrono le oblazioni dei privati. Il numero di
esse, dei doni e dei depositi dimostra come la cittadinanza
subito ha riconosciuto l'utilità di tale istituzione.