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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Supino, Igino Benvenuto: Il Medagliere Mediceo nel Regio Museo Nazionale di Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0019
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I.

IL MEDAGLIERE MEDICEO

nel Regio Museo Nazionale di Firenze.

Fra le numerose collezioni artistiche che i Medici raccolsero con
tanto studio e tramandarono a noi — oggetto ancora di ammirazione e
di legittimo orgoglio — va ascritta quella delle medaglie, non meno delle
altre importante nel rispetto della storia e dell'arte.

Lorenzo il Magnifico fu il primo a formare collezione di tal genere
di antichità; e il suo nome divenne così popolare fra gli artisti appunto
per l'amore da lui dimostrato alle cose d'arte, che da una parte all'altra
d'Italia riceveva offerte continue e doni numerosissimi. Lodovico da Fo-
ligno gli manda la medaglia della Duchessa di Milano ; il Guazzalotti, da
Prato, quattro medaglie in bronzo, le quale — scrive — ò trayetaie con
li mei mano, che Bertoldo a facta la prima inpronta; e Giuliano da
San Gallo alcune anticaglie donategli dal Re di Napoli in compenso del
modello di un palazzo.

In quest'epoca, nei Musei degli Estensi, dei Gonzaga e dei Re d'Ara-
gona non mancava gran numero di antiche medaglie ; ma con tutto questo
— scrive il Pelli —• non trovo riscontro veruno che altra raccolta fosse
allora così copiosa come quella de' Medici. E quando, dopo la morte di
Lorenzo, gli avvenimenti politici della città costrinsero il figlio Piero a
fuggire frettolosamente le ire del popolo sollevato, e dietro di lui i fra-
telli Giuliano e Giovanni, la Signoria, che confiscò le innumerevoli anti-
chità che ornavano i giardini del palazzo di Via Larga, i bronzi moderni
e sino i mobili e le stoffe, entrò in possesso di circa 3000 medaglie d'oro
e d'argento, che pesavano una quarantina di libbre : « il n'y avoit point
autant de belles médailles en Italie », scrisse Filippo de Comines nelle
sue Memorie.

Una seconda dispersione avvenne nel 1527, quando il cardinale Ippo-
lito e Alessandro dovettero piegare dinanzi a Niccolò Capponi e a Filippo
 
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