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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Gatti, G.: Nuovi scavi dello Stadio Palatino
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0015
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NUOVI SCAVI DELLO STADIO PALATINO

I

PREFAZIONE

Nel dicembre del 1892, essendo Ministro della
Pubblica Istruzione Fon. prof. Ferdinando Martini de-
putato al Parlamento, furono ricominciati gli scavi
nello stadio palatino. Le ragioni cbe consigliarono a
ripigliare questi scavi furono le seguenti.

In primo luogo non conveniva lasciare ingombra
di terra grandissima parte di un monumento insigne,
del quale cospicui avanzi erano stati dissepolti a cura
della nostra amministrazione.

In secondo luogo conveniva classificarne il materiale
architettonico confusamente sparso nell'area finora sco-
perta, e coordinarlo al nuovo materiale che gli scavi
avrebbero dato, col proposito di trarne elementi utili
per lo studio sopra la architettura del monumento.
Senza dire che i lavori di arte, scoperti nello stadio
durante l'ultimo periodo degli scavi, davano forte spe-
ranza che altre sculture vi si potessero trovare.

In terzo luogo le nuove indagini avrebbero offerta
occasione propizia per mettere in comunicazione con
lo stadio le grandi fabbriche che da molto tempo fu-
rono disseppellite nell'area della casa di Augusto, in
quella parte dell'orto di Villa Mills che guarda la via
de' Cerchi, dove il pubblico non potè finora accedere.

Con la guida delle piante che si hanno di quanto
fu scoperto in quegli edifici sotto la direzione del-

MONUMENTI ANTICHI. — Voi. V.

l'abate Rancoureuil nel secolo decorso, piante che si
ritenevano esatte, l'apertura di questa comunicazione
non avrebbe presentato difficoltà gravi.

Questo programma, benché modesto, avrebbe potuto
segnare il principio di un'impresa veramente grandiosa;
perocché, aperte al pubblico le sale della casa di Au-
gusto che finora si conoscono; compiuto lo sgombero
della terra nell'area dello stadio; e mostrati i rap-
porti di questo grande edificio con le costruzioni del
palazzo severiano, ci saremmo trovati fortunatamente
innanzi ad un gruppo monumentale di somma impor-
tanza ; ed avremmo potuto calcolare sul favore dei dotti
e degli artisti nostrali e forestieri per sollecitare i prov-
vedimenti necessari a poter proseguire gli scavi nella
parte più insigne del Palatino, dove cioè si estendeva
la casa di Augusto, e dove il terreno non fu mai
completamente esplorato.

È noto infatti che di tutto lo spazio ove sorse la
domus augustana soltanto una sezione piccolissima fu
esplorata, ed è quella di cui si è detto. Le aree
contigue sotto il convento e sotto l'orto di Villa Mills
e in gran parte presso il convento di s. Bonaventura
non rividero mai la luce, e rimasero seppelliti con esse
molti problemi di storia e di topografia e moltissime
speranze di tesori artistici.

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