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LA BASILICA DI SALEMI

i.

Introduzione.

Ad Antonino Salinas

Della singolare e prolungata attività di Antonino
Salinas, non rimane soltanto documento nella crea-
zione di un istituto quale è il Museo di Palermo,
nei grandiosi recuperi di Messina ed in una sceltis-
sima produzione scientifica, ma anche in una raccolta
assai considerevole di disegni, fotografie ed appunti,
radunata da lui come privato e come funzionario, nella
sua cinquantenne attività di ricercatore e di studioso.

Da questi materiali che potranno dar luogo a nu-
merosi ed importanti studi, mentre alcuni anni or
sono mi occupavo della Sicilia bizantina. Egli volle
trarre, a mia richiesta, alcuni elementi su una basi-
lica scoperta in Salemi nel 1893, la quale non an-
cora scientificamente illustrata, gode nel campo dei
nostri studi una certa notorietà. Non potè però darmi
in tempo utile, perchè potessi giovarmene nel mio
lavoro (1), quei disegni, che non ho avuto in seguito
occasione di riprendere in esame, ma che ora reputo
opportuno illustrare, come modesto omaggio alla me-
moria del maestro dotto ed affettuoso (*).

(*) / Barbari e i Bizantini in Sicilia. Palermo, 1911,
pp. 104, 121.

(2) Mi preme di dichiarare per i dovuti ringraziamenti,
che il prof. Orsi, al quale comunicai il mio pensiero in pro-
posito, desiderando che potessi condurre lo studio con quella
completezza di dati che avrei avuto vivente il Salinas, volle
scrivere in tale senso al nuovo direttore del Museo di Palermo
prof. Ettore Gàbrici, il quale così liberalmente Permise che io

Nel maggio del 1893, in contrada S. Miceli presso
Salemi, il rinvenimento di una moneta d'oro e la so-
lita speranza di tesori, diedero occasione a scavi tu-
multuari di contadini che violarono antichi sepolcri
e misero allo scoperto e distrussero in gran parte
gli avanzi di un antico edilizio, con pavimenti a mo-
saico decorati da iscrizioni.

Il prof. Salinas, avvertito della scoperta si recò
subito sul posto ove studiò gli avanzi sfuggiti alla
distruzione e fece scoprire una tomba. Provveduto
quindi alla custodia provvisoria di quel che si ve-
deva del pavimento, il Salinas diede notizia di quanto
era venuto in luce fin allora in un breve articolo (')
in cui annunziava il piano di più larghe esplora-
zioni, pienamente giustificate dall' importanza, rara,
della scoperta.

Queste nuove indagini egli iniziò alla fine di set-
tembre e le condusse avanti con varia intensità, per
circa un mese e mezzo ('), mettendo completamente
alla luce importanti avanzi di due pavimenti a mo-

consultassi il giornale dello scavo e completassi lo studio del
materiale esistente in Museo.

(') Notizie degli scavi, 1893, pp. 339-342. Quanto dice lo
tìtrazzulla in Archivio storico siciliano, anno XXI, 1896,
pp. 169-170, è una parafrasi, non sempre felice, di alcuni punti
dell'articolo del Salinas. Alcune osservazioni sui nomi Asellus,
Suilius, Sylvius, cadono per la più completa lezione che ora può
darsi dell'epigrafe. Brevi notizie della scoperta furono anche
date in C. R. de VAcad. des Insc, 22 die. 1893; La Coltura,
gennaio, 1894, pp. 17-18. Il Salinas (op. cit, pag. 339) ricorda
come benemeriti per essersi interessati della conservazione del
musaico, i sigg. cav. Giuseppe Lampiasi, sindaco del tempo,
avv. Giovanni Baviera ed Antonino Lo Presti. Egli ebbe no-
tizia della scoperta dall'attuale professore dell'Università di
Napoli Giovanni Baviera, allora studente.

(*) Dal 23 settembre al 2 novembre.
 
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